È emersa dopo un esperimento condotto da alcuni ricercatori dell’Università del Michigan la falla nella sicurezza dei sensori di accelerazione, che si trovano in un grandissimo numero di dispositivi elettronici, inclusi non solo quelli di uso quotidiano come smartphone, tablet, braccialetti elettronici e computer, ma anche apparecchiature mediche, veicoli a guida autonoma, e droni.
Sembrerebbe infatti che onde sonore sintonizzate su particolari frequenze siano in grado di ingannare questi sensori, rendendoli così vulnerabili ad alcuni tipi di attacco, volti per esempio a registrare movimenti mai avvenuti o a inviare segnali per comporre parole tramite smartphone. I ricercatori, in attesa che questi sensori vengano perfezionati, hanno sviluppato due software low-cost in grado di minimizzare questa vulnerabilità.