Piacenza capitale italiana della Cultura 2020. Le idee di Rizzi per il rilancio culturale e turistico della città

«La bellezza non è solo quella dell’arte consolidata: è emozione, ricerca, conoscenza, scoperta. La bellezza è anche un gesto politico». Inizia citando Renzo Piano il primo intervento del candidato Paolo Rizzi al confronto organizzato ieri pomeriggio, venerdì 19 maggio, al teatro dei Filodrammatici di via Santa Franca. Un confronto al quale erano presenti tutti i candidati a sindaco di Piacenza e incentrato sul tema, appunto, della cultura. Di seguito, un sunto delle risposte che Rizzi, professore della Cattolica ed economista, ha fornito all’intervistatore e moderatore Gaetano Rizzuto con Stefano Pareti, già sindaco e assessore alla cultura di Piacenza, di fronte a una platea affollatissima.

«Tutte le proposte culturali del nostro programma hanno l’obiettivo di valorizzare il nostro patrimonio culturale e gli operatori culturali. Perché Piacenza deve poter essere una città culturalmente viva e la cultura deve essere un’economia, deve cioè dare la possibilità di vivere della propria arte.

In passato i professionisti della cultura hanno sofferto e si sono sentiti esclusi e soli ma noi vogliamo fortemente ristabilire una progettualità nelle iniziative culturali di Piacenza. Progettualità vuol dire prendersi degli impegni duraturi, da entrambe le parti!

• Candidatura di Piacenza a Capitale Italiana della Cultura 2020
• Piacenza, crocevia di strade, itinerari, cammini (Piacenza Romana (218aC-2018), Via Francigena)
• Estate culturale (centro e periferie)
• Arte contemporanea a Piacenza (artisti noti e nuovi talenti)
• Commissione Cinema (per valorizzare le esperienze della Scuola di cinema di Bobbio, Concorto, l’attività dei Cinemaniaci e ripensando anche al concorso Location Piacenza, di alcuni anni fa). Occasione per attrarre investimenti “puliti” sulla città.
• Banca della memoria (luogo fisico e virtuale di valorizzazione degli archivi iconografici, dialetto, tradizioni, storie)
La pogettualità sui grandi eventi culturali alla luce del successo delle mostre sul Guercino

Veniamo e siamo ancora immersi nel successo della mostra su Gercino, una mostra che è unica e poteva essere realizzata soltanto a Piacenza perchè la cupola del Duomo è soltanto a Piacenza.

La risposta ai grandi eventi è positiva sebbene la città debba abituarsi e allenarsi ad accogliere un numero maggiore di turisti, (anche internazionali) e a gestirli anche per quanto riguarda le piccole esigenze della visita (ad esempio facilità di orientarsi e dunque prevedere segnaletiche per la cultura, alloggi a prezzi differenziati, segnalazioni per i ristoranti).

Sarà nostra cura valorizzare le altre eccellenze del patrimonio artistico piacentino; penso a Mochi, lo scultore dei nostri cavalli della piazza monumentale, a Pordenone che ha affrescato la basilica di Santa Maria di Campagna e la Collegiata di Cortemaggiore.

Tuttavia siamo certi nel voler proporre grandi eventi culturali di eccellenza e unici, legati al territorio e non mostre comprate e portate qua.

Questo svolgendo il ruolo di propositori, coordinatori e facilitatori ralazionandoci con i grandi enti culturali piacentini, soprattutto Fondazione di Piacenza e Vigevano e Curia, ma anche imprenditori ed enti di cultura quali università (Cattolica, Politecnico, Conservatorio).

La promozione dell’immagine culturale di Piacenza (in relazione col tema Turismo e Arredo Urbano)

Abbiamo evidenziato la necessità di istituire una nuova governance in grado di dare sintesi ai tentativi di creare un’immagine culturale di Piacenza. Al momento manca un’immagine unica e coordinata alla luce dell’attuale frammentarietà della comunicazione.

Fare leva su idee innovative e sulla tecnologia per offrire risposte semplici e al passo con i tempi. Mettersi in dialogo diretto con l’arredo urbano che deve valorizzare la bellezza di Piacenza in senso funzionale (attività mirate alle differenti utenze).

Le risorse per la cultura nel bilancio della prossima amministrazione

Necessario creare un’alleanza fra Comune e Imprese

• Art Bonus
Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i.

è stato introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il c.d. Art bonus, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale.

L’Art bonus consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.

• Sponsorizzazioni
• Partnership culturali
Valore aggiunto che le arti possono dare alla comunicazione delle imprese.

Istituire un tavolo per il dialogo costante con operatori culturali, imprese, enti culturali, Fondazioni bancarie e non.

I nuovi spazi per la cultura

Le grandi aree dismesse in centro storico e in periferia rappresentano un’occasione unica per riprogettare e rigenerare la città, un’occasione che va assolutamente colta.

Avviare e completare, entro i cinque anni del mandato, i progetti di riqualificazione urbana delle aree pubbliche

• ex rimessa Berzolla
• nuovo collegio universitario nell’ex Istituto San Vincenzo
• acquisizione di verde del Vallo Farnesiano , con recupero del “Castello”, oggi non visibili ai cittadini
• il primo stralcio del progetto Baia San Sisto: Chiesa del Carmine,
• ex Laboratorio Pontieri
• bastioni Borghetto, San Sisto, Fodesta
Nella stessa logica si indirizzeranno anche interventi privati di particolare rilevanza per la rigenerazione urbana come per

• l’area dell’ex Consorzio Agrario.
Azioni per promuovere il turismo

Necessità di istituire una nuova governance che tenga conto dell’immagine coordinata e unitaria, per esempio con una segnaletica completa (che sia parte dell’arredo urbano).

Potenzialità relativa all’assenza di gadget e merchandising della città attraverso concorso di idee rivolto ai creativi (designer, architetti, ecc) da fare realizzare da aziende locali».

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