“La Regione Emilia-Romagna ha intenzione di stanziare fondi per far fronte ai danni causati a coltivazioni e strutture del territorio piacentino, colpite da pioggia, vento e grandine il 2 agosto scorso? Prevede sgravi fiscali per la popolazione colpita da tale grandinata? Ha intenzione di avanzare la richiesta dello stato di calamità naturale?”
Il consigliere regionale della Lega, Matteo Rancan, investe il Governo regionale dei danni provocati dal nubifragio del 2 agosto scorso nel territorio piacentino, e lo fa attraverso un’interrogazione.
Nell’atto ispettivo, il consigliere del Carroccio spiega: “Nel pomeriggio di venerdì 2 agosto chicchi di grandine di notevoli dimensioni, raffiche di vento e pioggia intensa hanno colpito una vasta parte del territorio piacentino, tanto da registrare innumerevoli chiamate ai vigili del fuoco, ai carabinieri e agli agenti di polizia locale”.
Le zone interessate dal brutale fenomeno atmosferico sono state: la Val Luretta, nelle zone di Agazzano e Piozzano; ma anche Gazzola, Pianello, Rivergaro, Travo. Grandine anche in Valdarda, da Carpaneto, a Vernasca, a Gropparello e a Lugagnano. Inoltre, è stata colpita la stessa città di Piacenza, il cui vento ha scaraventato le sedie e i tavolini di alcuni locali; abbattuto le reti di protezione di cantieri e sradicato un grosso ramo da un platano, che ha bloccato il Pubblico Passeggio per alcune ore.
“La tempesta ha provocato danni ingenti: alberi caduti, allagamenti, cornicioni pericolanti, danni a strutture e autovetture, ma soprattutto, forti danni alle coltivazioni, in particolare di pomodoro, di mais e ai vigneti. Si sono registrati campi ricoperti di ghiaccio, tanto che alcuni agricoltori hanno quantificato una perdita del 70% del raccolto” sottolinea Rancan.
Dall’inizio dell’estate, l’Italia è stata colpita da 462 tempeste di ghiaccio, acqua e vento; il 75% in più rispetto all’anno scorso, tanto da registrare poderose ripercussioni sulle coltivazioni, sull’allevamento e sul lavoro degli agricoltori.
Queste violente bufere hanno causano danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture.