Piacenza resta in lockdown. L’Ordinanza Bonaccini non parla di noi

BOLOGNA – Ieri è uscita l’attesissima ordinanza della Regione Emilia-Romagna sulle possibili riaperture anticipate al 27 aprile nelle “zone rosse”. I giornali, tra cui il quotidiano “Libertà”, hanno immediatamente ripreso la notizia pubblicando l’elenco delle attività che avrebbero potuto riaprire i battenti, ma nessuno si è accorto che le disposizioni non riguardavano Piacenza.

Nel titolo dell’ordinanza, infatti, si fa preciso riferimento ai soli territori di Rimini e Medicina, così come nell’articolo 5 del dispositivo in cui le aree interessate vengono ulteriormente specificate.

Spiace constatare come, in una situazione come questa, la Regione non abbia pensato che fosse importante comunicare ai piacentini che sarebbero rimasti l’unica provincia in lockdown. Il fatto di dover affidare al fatto che cittadini e media capissero, ragionando per esclusione, che da noi sarebbe rimasto tutto uguale è davvero una scelta indifendibile e illogica, soprattutto dal momento che riguarda un territorio così duramente colpito, che aspettava queste informazioni con ansia.

Non si mette in discussione la scelta di tenere tutto fermo ancora per qualche giorno, fino al 4 maggio o anche fino alla settimana successiva (come qualcuno ipotizza) dato che i numeri destano ancora qualche preoccupazione, ma la decisione di non comunicarlo ai piacentini, consentendo errori di interpretazione e conseguenti malumori.

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