Ilaria Ambrigi Farmacia Ambrogi Piacenza

La farmacista Ilaria Ambrogi: “fidatevi di chi ha studiato. Non è tutto un complotto”

PIACENZA – Dal complotto del plasma al problema delle mascherine, sui social in tanti si scatenano con le loro teorie strampalate, spesso dimenticando che ci sono persone che hanno dedicato la vita agli studi scientifici. Così Ilaria Ambrogi, farmacista piacentina, ieri su Facebook ha provato a rispondere ai dubbi che serpeggiano dall’inizio della pandemia. Riportiamo il testo del suo post.

Perché non possiamo avere tutti un saturimetro in casa?
-serve solo se hai carenza respiratoria, meglio lasciarlo a chi è attaccato alla bombola dell’ossigeno piuttosto che lasciarlo nel cassetto della tua cucina.

Perché non possiamo avere tutti un posto in ospedale?
-sorpresa, la sanità pubblica cura tutti nel nostro paese ma non può curare tutti contemporaneamente.

Perché le mascherine non le danno a tutti illimitatamente?
-perché ce ne vorrebbero dei camion ogni giorno e le risorse non sono infinite.

Perché il plaquenil lo posso prendere solo con la ricetta che costa poco?
-perché è un farmaco e come tale è rischioso, ha moltissimi effetti collaterali tanto che chi lo dovrebbe prendere per l’artrite reumatoide o le altre patologie su cui è stato testato spesso deve interromperlo perché sta troppo male.

Perché non possiamo dare l’eparina a tutti?
-perché è un farmaco e come tale è rischioso. Scoagula il sangue, vuol dire che rischi una emorragia ogni volta che ti tagli, vuol dire che potresti averne una interna non accorgertene e morire.

Perché non prendiamo il plasma dai guariti e non lo distribuiamo ai malati?
-Perché è un prodotto molto difficile da gestire. Non tutti possono donarlo e non tutti possono riceverlo e ne servirebbero ettolitri per curare tutti i malati.

Ci sono cose che chi non ha studiato chimica, immunologia, farmacologia, patologia, ematologia o anche solo biologia e anatomia non conosce. Non è sempre tutto un complotto in questo paese. A volte è semplicemente complicato spiegare tutti i risvolti a tutti. A volte bisognerebbe solo fidarsi di chi ha studiato e accettare il fatto di non sapere le cose.

E no, a volte Google non basta.

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