Il sindaco di Piacenza: “questo 2 Giugno simbolo di rinascita”

IL DISCORSO DEL SINDACO DI PIACENZA, PATRIZIA BARBIERI, PER IL 2 GIUGNO, FESRA DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Oggi celebriamo la Festa della Repubblica riconoscendo, nel Tricolore che in questi mesi si è fatto più che mai simbolo di unità e speranza, i valori fondanti di un Paese che ha riscoperto, nell’emergenza, il coraggio e la dignità di chi non si arrende, la solidarietà che viene dal cuore, il senso di responsabilità collettiva che è alla base dell’impegno civile.
Princìpi di cui sono stati interpreti e testimoni, innanzitutto, coloro che hanno operato instancabilmente in prima linea, facendosi carico della sofferenza degli ammalati e delle famiglie in difficoltà, tendendo la mano alle persone in condizioni di disagio sociale ed economico, garantendo un presidio di sicurezza o la continuità di filiere indispensabili. Dando un contributo prezioso e insostituibile, ciascuno nel proprio ruolo professionale o come volontario, affinché ogni richiesta di aiuto potesse trovare ascolto e risposte.
La fatica e la dedizione di questi concittadini, cui guarderemo sempre con ammirazione e riconoscenza, ci riportano alle pagine più nobili della nostra storia, richiamando la capacità di ricostruire dalle macerie e la forza d’animo che caratterizzarono il secondo Dopoguerra. Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella, ribadendo che, oggi come allora, occorre una coesione e una comunanza di intenti da cui possa scaturire, per questa Italia ferita e desiderosa di risollervarsi, un nuovo inizio.
I lutti, la solitudine e il dolore causati dalla pandemia, che così duramente ha colpito il nostro territorio, rappresentano un monito che abbiamo il dovere di ascoltare, nel ricordo commosso di tutti coloro che hanno perso la vita: l’importanza di prendersi cura degli altri, di rispettare le regole per proteggere le persone che amiamo al pari di quelle che non conosciamo, ma con cui condividiamo quello che il Capo dello Stato ha definito, con parole chiare e inequivocabili, “un unico destino, il sentirsi responsabili l’uno dell’altro… tutti parte di una stessa storia, di uno stesso popolo”.
Non c’è retorica, in questo appello, ma la presa di coscienza di un Paese che ritrova la propria identità nell’etica professionale, nello spirito di servizio, nella generosità delle donne e degli uomini che in questi mesi hanno anteposto il bene comune ad ogni altra considerazione, mettendo a rischio la propria incolumità e affrontando sacrifici durissimi per tutelare la nostra comunità. Riaffermiamolo con convinzione, in questa ricorrenza così significativa, tributando l’omaggio doveroso e sincero agli italiani che nella quotidianità onorano la nostra Repubblica e i cardini della sua Costituzione: il diritto alla salute, i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, l’apporto che ciascuno di noi può dare al progresso della società.
Che questo 2 giugno possa essere, davvero, il simbolo e il segno di una rinascita e della possibilità di ricominciare, con rinnovata e maggiore consapevolezza.

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