Non avevano reagito alla setticemia in corso con cure adeguate secondo l’accusa
Piacenza. La vicenda ha avuto inizio nel 2010, mentre il detenuto, un 39enne di Ravenna, si trovava al carcere delle Novate: in seguito ad un’iniezione praticata da un operatore sanitario, l’uomo aveva accusato forti dolori, al punto tale da necessitare ulteriori controlli. Due dottoresse avevano riscontrato un ascesso in un gluteo, e avevano prescritto una terapia antibiotica, che però non si è rivelata sufficiente a contrastare l’infezione in corso, la quale si è estesa fino a ricoprire il dorso e l’inguine. L’uomo è stato quindi ricoverato in ospedale, dove è stato operato per arrestare la setticemia: è stato costretto sulle stampelle per un mese e mezzo, e l’infezione ha lasciato una lesione visibile.
Ha avuto inizio questo 21 ottobre il processo contro i due medici, che vede le perizie presentate da difesa e accusa a confronto. L’udienza della mattinata del 22 è stata rinviata per permettere la convocazione dei testimoni.