Stamina. Sangue sulle foto di Napolitano, Letta e Lorenzin

La protesta shock è giunta fino all’ingresso di Montecitorio

Roma. Le proteste del 25 novembre hanno bloccato il traffico: numerosi presidi di malati, già da mesi davanti a Montecitorio, chiedono di poter accedere alle cure con il controverso metodo Stamina. Sandro Biviano e Roberto Meloni, entrambi in carrozzina, hanno estratto il proprio sangue con l’aiuto di flebo e siringhe, per poi versarlo sulle foto di Giorgio Napolitano, Enrico Letta e Beatrice Lorenzin in segno di protesta. I manifestanti pro-stamina sono giunti fino all’ingresso di Montecitorio, dove sono stati fermati: è poi stata diffusa la notizia che una delegazione sarebbe stata accolta ed ascoltata a Palazzo Chigi, ma i rappresentanti delle associazioni hanno ribadito che avrebbero accettato solo ad alcune condizioni.
Più precisamente, chiedevano che con loro fosse presente anche Vannoni, oltre che una telecamera; la presidenza del consiglio ha rifiutato di estendere l’invito a Vannoni, in quanto non si trattava di un incontro di tipo scientifico. Questi ha poi, insieme ad alcuni malati, incontrato il prefetto di Roma, a cui sono state comunicate le richieste dei manifestanti: lo sblocco delle liste d’attesa a Brescia, e di interpretare la legge Turco-Fazio secondo lo spirito dietro alla sua creazione, concedendo le terapie compassionevoli in tutti gli ospedali. Il ministro Lorenzin ed il presidente della camera Boldrini si dichiarano aperte al dialogo: è più secco, invece, il commento del genetista Angelo Vescovi, che afferma che, “pur rispettando il diritto dei pazienti alla speranza, va garantita loro la sicurezza, e non vanno create false speranze”.

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