Omicidio Manesco. Nessuna prova del coinvolgimento di un terzo uomo

Scoperte finta casella postale e un’agenda con segnato l’indirizzo in cui era nascosto il corpo

Piacenza. Non si parla d’altro, ormai, a parte che dell’efferato omicidio consumato nell’appartamento di Milano dell’ex professore Adriano Manesco, ucciso, secondo l’autopsia, con numerosi colpi di armi da taglio e da punta, presumibilmente un coltello ed un paio di forbici, anche se si parla anche di un tentativo di strangolamento oltre alle coltellate. Le indagini passano alla procura di Milano, e i due piacentini di circa trent’anni sospettati del crimine restano accusati di omicidio aggravato, occultamento di cadavere, rapina aggravata e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Secondo il sostituto procuratore Antonio Colonna, i due sospetti “avevano premeditato non solo l’omicidio di Adriano Manesco, ma anche di far sparire il suo cadavere facendolo a pezzi. Lo hanno fatto da professionisti, con una freddezza preoccupante, utilizzando accorgimenti per sviare le indagini”.
Non si parlerebbe solo di accorgimenti come l’accurato smembramento e occultamento del corpo di Manesco in diversi sacchetti, e poi in valigie isolate per evitare gocciolamenti di sangue: si parla di altri dati, come il fatto che la macchina di uno dei due giovani sia rimasta parcheggiata vicino alla Galleana con a bordo i cellulari accesi (per agganciare la cella della zona, forse, e creare loro un alibi), ed del ritrovamento di un’agenda con segnato l’indirizzo della via di Lodi in cui era stato possibile nascondere, indisturbati, il corpo della vittima. Non si esclude l’intervento di una terza persona ad aiutare i presunti assassini, anche se, per il momento, nessuna delle prove sembrerebbe confermarlo.

Una donna, nel condominio in cui abitava Manesco, avrebbe notato i due portare una pesante valigia. Inoltre si indaga su una finta casella postale intestata a Manesco al Capitolo, dove venivano dirottate le documentazioni bancarie per una carta di credito intestata all’anziana vittima, cosa che farebbe crescere i sospetti verso un possibile movente economico. Rimangono ancora da chiarire numerosi punti, come ad esempio l’eventuale presenza di droghe nel corpo della vittima e dei due sospetti: sarebbe stato trovato, infatti, del sonnifero tra gli oggetti gettati nella spazzatura a Piacenza.

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