Delitto Manesco. Scena muta degli accusati di fronte al Pm

I due giovani piacentini accusati dell’omicidio continuano a mantenere il silenzio

Piacenza. Continuano, a circa un mese dall’arresto dei due 30enni piacentini sospettati dell’omicidio, le indagini sulla morte dell’anziano professore milanese Adriano Manesco, trovato senza vita in un cassonetto a Lodi. Si è proceduti, nella giornata di mercoledì 10 settembre, ad un ulteriore interrogatorio per Grassi e Civardi, che tuttavia hanno mantenuto la via del silenzio come avevano fatto nelle scorse settimane, rifiutando di rispondere alle domande del Pm milanese Maria Teresa Latella. Gli avvocati dei due avrebbero presentato istanza per rendere possibile un incontro tra gli accusati ed i loro genitori, che pare sia stata accolta già in almeno uno dei due casi.
Il legale di uno dei 30enni ha lasciato intendere che, nei prossimi giorni, potrebbe presentare istanza per un ulteriore interrogatorio, e così rompere il silenzio riguardo ai dettagli dei fatti dello scorso 7 agosto. La procura di Milano continua intanto a raccogliere prove, come la testimonianza della tassista che aveva condotto i due 30enni da Milano a Lodi, che avrebbe escluso la presenza di una terza persona (come invece avrebbero sostenuto inizialmente gli accusati), ed alcuni cookies ritrovati nella memoria del computer di uno dei due che dimostrerebbero che abbia visitato dei siti potenzialmente rilevanti per dimostrare, secondo l’accusa, la premeditazione del gesto.

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