Siria. Isis decapita quattro civili membri di una tribù sunnita

La tribù era stata in passato accusata di aver collaborato con il regime di Damasco

Ennesima esecuzione da parte dello Stato Islamico (Isis), questa volta in una piazza pubblica ad est della Siria, nei pressi del confine con l’Iraq: sono stati decapitati quattro civili, in quanto membri della tribù degli Shaitat, una tribù sunnita che in passato era stata accusata di essere in collaborazione con il regime di Damasco. Nello scorso agosto circa altri 700 Shaitat erano stati uccisi, ed una gran parte di essi erano stati decapitati. Intanto un reportage del New York Times avrebbe fatto luce su alcuni dettagli della prigionia e delle torture inflitte agli ostaggi prima della loro esecuzione da parte dell’Isis: peggiori le condizioni degli ostaggi i quali stati non pagavano i riscatti, come quelli degli Usa e Gran Bretagna.
Secondo alcuni ex ostaggi, il giornalista James Foley si sarebbe convertito all’Islam in seguito alla cattura: “Recitavo il Corano con lui. Altri l’avrebbero fatto per ottenere un trattamento migliore, ma lui ci credeva davvero”, avrebbe affermato Jeojen Bontinck, ex combattente belga che aveva condiviso la cella con Foley per tre settimane.

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