Omicidio Nemtsov. Confessa Dadayev, uno dei cinque sospettati

Il ceceno avrebbe confessato di essere responsabile dell’omicidio dell’ex vicepremier

Giunge dal giudice Natalia Mushnikova l’annuncio riguardo agli ultimi sviluppi delle indagini sull’omicidio di Boris Nemtsov, l’ex vicepremier divenuto poi un oppositore di Vladimir Putin. Zaur Dadayev, di origini cecene, uno dei cinque individui fermati poiché sospettati di essere implicati nella sanguinosa vicenda, avrebbe confessato di essere responsabile del delitto. Restano in carcere anche gli altri quattro sospetti, che tuttavia avrebbero proclamato la loro innocenza: in particolare, si tratterebbe dei fratelli Anzor e Shagid Gubashev (cugini di Dadayev), di Ramzat Bakhaiev, e di Tamerlan Eskerkhanov.
L’ultimo avrebbe negato il suo coinvolgimento presentando un alibi, mentre Bakhaiev avrebbe protestato, affermando di essere stato arrestato mentre si trovava nella sua abitazione, e che sarebbe invece fuggito se fosse davvero coinvolto nella vicenda. I sospetti principali sembrano tuttavia concentrarsi su Dadayev e su Anzor Gubashev, considerati possibili esecutori dell’omicidio. Oltre a loro vi sarebbe stato anche un altro sospetto, che tuttavia si sarebbe fatto saltare in aria con una granata dopo essersi visto circondato dagli agenti di polizia nella sua casa a Grozny, e non prima di averne lanciata una contro di loro.

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