A Detroit ucciso da un poliziotto un altro 20enne. Obama: ”Accerteremo le responsabilità”
Cittadini ancora in rivolta negli Stati Uniti, questa volta a Baltimora, dove moltissimi membri della comunità afroamericana hanno iniziato un’accesa protesta contro i metodi violenti utilizzati dalla polizia nei loro confronti; le proteste giungono a pochi mesi di distanza da quelle avvenute a Ferguson, per motivi analoghi. A far scattare la rabbia dei cittadini questa volta la morte del 25enne Freddie Grey, morto in seguito ad un arresto con la spina dorsale spezzata; il ragazzo, che non era indagato per nessun crimine al momento dell’arresto ma aveva alcuni precedenti, sarebbe stato fermato mentre cercava di allontanarsi di corsa da un agente, ed arrestato dopo che nella sua tasca era stato trovato un coltello a serramanico.
In alcune zone le proteste si sarebbero fatte violente, con auto date alle fiamme, vetrine spaccate, ed in alcuni casi il lancio di pietre e bottiglie; alcuni cittadini inoltre avrebbero approfittato dello scompiglio per saccheggiare i centri commerciali. “Nessuna scusa per la violenza”, avrebbe affermato il presidente Barack Obama, prima di proseguire affermando il desiderio di fare chiarezza sulle effettive cause della morte del giovane; “serve trasparenza sulle responsabilità”. Nel frattempo a Detroit sarebbe stato ucciso da un poliziotto un 20enne afroamericano, sospettato di rapina e trovato con addosso un martello.