Quattro condanne a 10 anni e 8 mesi per l’omicidio del “caporale”

Piacenza. È di 10 anni ed 8 mesi di reclusione la pena da scontare per i quattro uomini di origini indiane, accusati di omicidio volontario nei confronti del connazionale Jagtar Singh, di 34 anni, ed ora condannati in primo grado dal giudice Adele Savastano. Il corpo del 34enne era stato trovato sotto il ponte di Tuna lo scorso 31 agosto 2016, sul greto del fiume, avvolto in sacchi neri e legato; pochi giorni dopo erano stati arrestati quattro uomini tra i 29 ed i 35 anni, tutti di nazionalità indiana, impiegati in un’azienda agricola della zona.

La vittima sarebbe stata strangolata prima di venir gettata dal ponte di Tuna; i quattro imputati avrebbero spiegato che il 34enne avrebbe compiuto atti di “caporalato”, trattenendo le loro buste paga, e talvolta consegnando loro solo una parte del denaro che gli spettava, in quanto era l’unico ad essere in contatto diretto con il datore di lavoro. Gli accusati avrebbero inoltre raccontato di aver ricevuto da parte della vittima minacce nei confronti dei loro famigliari in India, nel caso avessero parlato.

Per la moglie della vittima, costituitasi parte civile, è stato disposto un risarcimento di 100mila euro.

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