Che ci sia necessità di maggiore chiarezza è evidente, come si evince anche dalla rassegna stampa di oggi. Si dovranno tenere le distanze sociali, continueremo a muoverci nell’ambito della Regione soltanto per motivi di urgenze e necessità, per lavoro o per motivi di salute, e si potranno visitare i “congiunti”, parola che non fa chiarezza sui compagni non conviventi.
Il Sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, ha commentato il nuovo decreto lamentando mancanza di risposte chiare, ormai sempre più urgenti e determinanti per ripartenza: “il Governo deve fornire quanto prima tutti i chiarimenti attesi, perché non è pensabile tenere tante persone in uno stato di totale incertezza, e questo sia per quanto riguarda le misure di sicurezza necessarie per la salute, sia con riguardo ai contributi necessari per il futuro economico della nostra provincia”.
“Torno a chiarire che sia in quanto Sindaco di Piacenza, sia in qualità di Presidente della Provincia, i miei poteri sono limitati,” ha spiegato Patrizia Barbieri. “Possiamo operare scelte sulla base delle decisioni che il Governo nazionale e la Regione Emilia-Romagna stanno prendendo. Cerchiamo di muoverci con anticipo, proprio per non perdere tempo prezioso, e cerchiamo di far sentire le nostre ragioni nelle sedi opportune, perché sia riconosciuto che Piacenza merita un trattamento diverso rispetto al resto del Paese, con maggiori aiuti economici e un più alto livello di attenzione”.
“Dovremo abituarci a convivere con il virus,” ha aggiunto. “Ma ciò non giustifica il silenzio assordante su scuola e famiglie. Quali strumenti intende utilizzare il Governo? Quali sono le linee guida precise a cui certe attività dovranno attenersi per poter riaprire? Per esempio come potranno operare i bar e ristoranti? Perché parrucchieri ed estetisti dovrebbero stare fermi ancora oltre un mese? Ci sono interi settori che stanno morendo e le indicazioni del DPCM non danno né tranquillità, né risposte“.
“Tutti comprendiamo l’importanza di una ripartenza graduale – soprattutto da noi dove è necessaria la massima prudenza vista la gravità della situazione – ma occorre che la ripartenza sia garantita a tutti”.
Il Sindaco di Piacenza ha anche sottolineato la necessità di risposte dal punto di vista sanitario. “Per chiudere la “fase 1” occorre che la sanità ci fornisca risposte precise e puntuali sulla corretta lettura dei dati (contagi, decessi, numero dei positivi ancora alti nel nostro territorio) e su come si intenda effettuare uno screening della popolazione, perché dobbiamo assolutamente scongiurare il rischio di un secondo lockdown che sarebbe una catastrofe sotto ogni punto di vista“.