Dove sono finite le bandiere della pace?

I duri e puri, quelli che ancora hanno un briciolo di dignità, hanno bruciato le loro bandiere e sono andati al mare.

Assisi 2006, annuale marcia della pace: sfilano i gonfaloni dei 181 tra comuni, province e regioni e i rappresentanti di 398 associazioni. Questa volta, però, c’è qualcosa di nuovo tra i volti di sempre, tra le bandiere ambientaliste e le falci e martello, tra le magliette del “Che” e le fulgide kefiah.
Sì, c’è sempre lo striscione “No alla guerra, senza se e senza ma”, ma chi lo regge, Roberto Giorgi, sezione di Reggio Emilia di Rifondazione Comunista, spiega che, questa volta, l’intervento “è una medicina amara da mandare giù per evitare una malattia più grave”.
Capito? La teoria, nella sua brutalità, è molto semplice: se governa la sinistra, gli interventi militari italiani in Kosovo e in Libano sono giusti e doverosi; se governa la destra, gli stessi interventi in Afghanistan e in Iraq sono sbagliati ed immorali.
E così, grazie a questa curiosa scuola di pensiero, assistiamo all’ennesima penosa dimostrazione di quanto malato sia ormai il nostro Paese, un’Italia che fonda le proprie radici politiche nella sistematica e quotidiana mistificazione delle verità.
Resta da chiedersi che fine abbiano fatto tutte quelle bandiere arcobaleno che, anche a Piacenza, civettavano da balconi, ringhiere e finestre, quei drappi variopinti la cui vendita aveva fruttato, alle Coop di tutto lo stivale, un bel sacco di denaro pacifista. Ma non solo: anche da finestre illustri come quella del municipio, il nostro sindaco Reggi ha fatalmente dimenticato, in questa occasione, di sventolare la sua bella bandierina di parte e assolutamente non istituzionale.
Ma, tant’è, oggi gira così: Prodi governa (si fa per dire) e Napolitano vigila (sempre si fa per dire), D’Alema media (strizzando l’occhio agli Hezbollah) e Chirac comanda.
E il popolo pacifista? I duri e puri, quelli che ancora hanno un briciolo di dignità, hanno bruciato le loro bandiere e sono andati al mare. Gli altri, quelli politicamente ed economicamente allineati, hanno sfilato ad Assisi. E per rendere ancora più grottesca la loro prestazione, cosa si sono inventati? Hanno sfilato dietro ad uno striscione, nuovo di pacca, con la scritta: “Forza Onu” credendo, in questo modo, di farla franca. E pensando, soprattutto, che gli Italiani, per dirla alla Silvio, siano tutti un branco di “coglioni”.

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