Controlli in via Roma – Chiusi altri due call center

Abitazioni subaffittate e clandestini nel mirino della polizia

Prosegue la linea dura della questura nei confronti dell’immigrazione clandestina, delle abitazioni subaffittate abusivamente a stranieri e alle irregolarità nei call center. Ieri sera, nella zona di via Roma, la questura ha coordinato un altro servizio di controllo disposto dal questore Michele Rosato, e che ha coinvolto anche carabinieri, Polizia municipale, Guardia di finanza e personale dell’Asl, deputato a verificare le condizioni igienico sanitarie delle abitazioni. Anche in questo caso, come la scorsa settimana, sono stati due i call center in via Roma e via Pozzo sanzionati con la sospensione temporanea dell’attività. Un provvedimento emanato dal questore, e dovuto alla violazione delle norme in materia di anti-terrorismo dettate dal decreto Pisanu, e applicate tramite l’articolo 10 dell Testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza. In particolare la polizia ha rilevato irregolarità nell’identificazione e nella registrazione degli utenti che i gestori dei call center sono tenuti per legge ad effettuare. Il periodo di sospensione è di sette e tre giorni. Nell’operazione, durata fino a tardi, sono state controllate 21 abitazioni, identificate 42 persone e trovati 4 clandestini che sono stati accompagnati in questura ed espulsi. «E’ nostro obbligo far rispettare, tra le altre, le norme anti-terrorismo – ha affermato il capo di Gabinetto Girolamo Lacquaniti – e non abbasseremo la guardia in questa direzione, proseguendo con altri controlli».

(In foto, il capo di Gabinetto Girolamo Lacquaniti e il dirigente delle Volanti Giuseppe Taschetti)

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