Fantabroglio. Secondo Pisanu ‘Deaglio pagherà in giudizio’. I commenti dei politici

I magistrati romani hanno aperto un fascicolo sui presunti brogli elettorali

La magistratura di Roma ha aperto un fascicolo sui presunti brogli elettorali di cui Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani (con il loro film-inchiesta ‘Uccidete la democrazia’) hanno accusato l’ex ministro Pisanu. Intanto i politici italiani non hanno resistito alla tentazione di esprimersi sulla vicenda. "La legittimità è stata rispettata" ha dichiarato Bertinotti cercando di tagliare corto, ma Romano Prodi (per voce del suo portavoce Silvio Sircana) ha sollevato dubbi sulla vicenda, cercando – facendo attenzione a non dichiarare nulla di compromettente – di far passare il messaggio che forse Deaglio non ha tutti i torti. Lega Nord e An rigettano le accuse al mittente chiedendo la riconta delle schede e specificando che la richiesta è stata fatta dalla Cdl dal giorno dopo la chiusura del voto. Anche Fassino, il leader della Quercia, rilascia una dichiarazione: "Certo e’ che deve essere fugato ogni dubbio per la serenita’ della vita democratica del Paese, che non ha bisogno di essere insidiata dal dubbio che qualcuno abbia potuto manomettere la volonta’ elettorale dei cittadini". Antonio di Pietro chiede una commissione parlamentare d’inchiesta, mentre Bossi accusa la sinistra di essere la vera artefice di un broglio elettorale. Resta il fatto che le teorie sulle quali si basa il film di Enrico Deaglio e compagni sono debolissime e condite da molte opinabili deduzioni.

Scrive Beppe Cipolla sull’Avanti! "A un tentativo di destabilizzazione, qual è il film di Deaglio, bisogna rispondere colpo su colpo, controbattendo alle provocazioni di una sinistra che nulla più ha a che fare con la Politica, nel vero senso greco del termine".

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