L’Italia all’Onu contro la follia della pena di morte

Dopo i tentativi del 1994 e del 1999 l’Italia ci riprova

L’Italia ha formalizzato la richiesta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché la sua proposta di una moratoria universale della pena di morte sia discussa dall’Assemblea Generale. Lo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella ha spinto il governo a rompere gli indugi anche alla luce del consenso che la proposta trova nell’Unione Europea.

L’Italia è entrata ieri nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e il nostro ambasciatore Marcello Spatafora ha subito incontrato il collega Vitalij Churkin, il capo della missione russa che è presidente di turno del braccio esecutivo dell’Onu, per informarlo che l’Italia si muoverà con forza e urgenza contro la pena di morte. Ora si attende che la nostra proposta venga messa all’ordine del giorno.

Nel 1994 l’Italia fu molto vicina al successo (mancarono 4 voti), ma nel 1999 la proposta non passò solo per il dietro front della presidenza (che faceva capo alla Finlandia) fomentato dalla Gran Bretagna che non voleva creare imbarazzo agli Stati Uniti, che conservavano e conservano la pena di morte.

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