Unabomber. Scricchiola la tesi dell’accusa

La controperizia dei legali di Elvo Zornitta smonta le tesi accusatorie

E’ un vero colpo di scena quello che si è verificato presso il palazzo di giustizia di Trieste. I legali di Elvo Zornitta, accusato di essere il famigerato Unabomber, hanno smontato un passo alla volta la perizia su cui si basava il teorema dell’accusa, presentando una controperizia molto articolata. ”I nostri periti hanno trovato la prova che scagiona Zornitta,” hanno rivelato i legali dell’accusato (gli avvocati Maurizio Paniz e Paolo Dell’Agnolo), e la conferma è arrivata anche dal procuratore generale di Trieste, Beniamino Deidda: ”La difesa ha sollevato consistenti questioni, rilevanti a nostro giudizio, sul metodo e sui contenuti della perizia sulle forbici. Abbiamo concordato, senza eccezione alcuna, che è interesse di tutti accertare se questi dubbi hanno fondamento”.

L’avvocato Maurizio Paniz ha commentato l’evento con i giornalisti. ”I nostri tecnici hanno trovato la prova che cercavamo e che scagiona completamente l’ingegner Elvo Zornitta”, ha spiegato. ”E’ un evento straordinario. Ci sono argomenti molto consistenti e fatti abnormi avvenuti nel corso dell’espletamento della perizia. In questo momento non mi pare opportuno fornire spiegazioni prima che il giudice Enzo Truncellito esamini la nuova situazione. Posso dire che tutto ciò che si doveva fare in relazione a quanto è stato scoperto è stato tempestivamente fatto. La nostra controperizia mette in discussione il lavoro sui toolmarks, sui quali si è basato il lavoro dei consulenti del gip. Quella dei toolmarks non è una analisi scientifica. Magari ci potesse essere la prova scientifica dei risultati ai quali sono giunti i periti d’ufficio”.

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