Allarme cocaina. A Piacenza un consumo gigantesco

Anche tra i più giovani la neve non è più cosa da ricchi

Nel 2001 una task force guidata dall’allora Assessore alle Politiche Giovanili Andrea Paparo, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e con l’agenzia di comunicazione Blacklemon, evidenziò per la prima volta come la cocaina fosse un grave problema per la città di Piacenza. Ad una grande campagna rivolta ai più giovani partecipò anche Piacenza Night, lavorando a stretto contatto con gli operatori del Ser.T.

Oggi nelle scuole, nei bar, nei locali notturni, nei ristoranti, nelle piazze del centro storico come in periferia la cocaina può essere acquistata con grande facilità ad un prezzo alla portata di tutti. Addirittura nelle fabbriche, tra gli operai, negli ospedali, nelle società sportive.

E il problema si espande a macchia d’olio. Chi la consuma, spesso e volentieri e portato a spacciare per avere la disponibilità economica per appagare il proprio vizio. Ma cosa ancora più grave, diversamente dal consumatore di eroina (che veniva additato come "drogato"), esiste una sorta di tolleranza quasi ossequiosa nei confronti di chi si fa d coca.

Il Ministro dell’Interno Giuliano Amato ha dichiarato proprio oggi: ”In Italia c’è un consumo spaventoso di cocaina dovuto a una domanda proveniente dai nuclei familiari, dai giovani e dagli adulti difficile da contrastare solo con le forze dell’ordine”. ”Non si può chiedere di contrastare il fenomeno solo alle forze dell’ordine se c’è una domanda che viene da famiglie, giovani e adulte, cioè dalla nostra collettività”. E ancora, ”E’ uno dei temi su cui l’azione di contrasto alla criminalità s’intreccia con altre azioni non solo pubbliche e su cui è bene che si rifletta”.

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