Il 30 marzo arrivano gli Dei

Anticipata l’inaugurazione della mostra di Gabriella Marazzi a Piacenza

Venerdì 30 marzo 2007 sarà inaugurata a Piacenza la mostra personale di Gabriella Marazzi (www.gabriellamarazzi.it) dal titolo “DEI?”, presso la Galleria “Casa dell’Arte al Teatro” in Via Verdi 42.

Fino al 25 aprile sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30, chiuso il lunedì mattina. Ingresso libero. Info: 334/9838136, 339/5612475.

La personale della pittrice e scrittrice modenese che vive e lavora a Milano si può considerare un”antologica: raccoglie, infatti, 54 opere, datate dagli anni Ottanta ad oggi.

“Dei?” è una mostra itinerante, già esposta a Parma nei mesi di dicembre 2006 e gennaio 2007. Altre date sono in via di definizione.

Il coordinatore dell”evento, il dott. Maurizio Caprara, presenterà assieme a Gabriella Marazzi la rassegna, corredata da catalogo con testo critico di Vittorio Sgarbi che interverrà il giorno dell’inaugurazione.

DEI? MITI E MORTE

Si e fatto più duro il segno di Gabriella Marazzi nella nuova serie "Dei", nella quale divi, attori, cantanti mostrano le smorfie di volti dolenti, amare caricature, come per la dolorosa consapevolezza di un paradiso perduto.

Se mai furono dei, ora appaiono uomini feriti.

In Hero l”essere anfibio che nasce dalla fusione di David Bowie e di Linda Evagelista grida, più che non canti, la sua condizione di sofferenza.

Ogni traccia, o residuo, di prototipo fotografico si dissolve nel tessuto fitto delle matite.

Molti dei personaggi scelti non ci sono più. Ne rimane l”aura del mito, ferma in un tempo immutabile.

Forse per questo sono dei? Di fronte al loro destino Stanislav Lec avrebbe sentenziato: "Tutti gli dei furono immortali".

Cosa resta del mito di James Dean, "gigante" ferito?

Dei volti noti si alternano a quelli sconosciuti, talvolta ieratici, talvolta umiliati (vedi La protesta del silenzio).

Il disegno cosi” insistito, aggrovigliato, tagliente, vibra per elettrica accensione di colore, come le vene cristalizzate di Raimondo di Sagro, principe di San Severo, nei suoi esperimenti sul corpo umano.

C”è qualcosa di crudele, di tormentato, di dolente in queste recenti immagini. Gabriella appare insoddisfatta di sé e di loro, e cerca la definizione di una forma nuova, senza perdere lo specifico della tecnica così felicemente sperimentata.
Ne nasce una tensione nuova, un”energia vibrante e vitalistica, perchè quegli dei siano strappati alla morte che grava su di loro minacciandone la difficile eternità.

Vittorio Sgarbi

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