Piacenza merita gli sforzi dei suoi giovani creativi per renderla piu’ bella?

Perchè Comune, Provincia e Fondazione hanno snobbato l’evento d’arte dell’anno?

Cosa spinse un gruppo di giovani, tra cui il creativo Davide Galli, alla fine degli anni ’90 ad indebitarsi fino al collo per regalare alla città una manifestazione unica e di respiro nazionale come Tendenze?
Cosa spinge il sottoscritto e la sua ciurma a spendere tante energie e i propri soldi per realizzare un magazine gratuito come Piacenza Night?
E cosa spinge oggi un grande artista che espone alla Triennale di Milano a scegliere Piacenza come rampa di lancio per un evento provocatorio destinato a far discutere per il suo tema di grande attualità?

Me lo sono domandato – per l’ennesima volta, senza trovare una risposta – dopo avere assistito all’inaugurazione della mostra di Marco Garatti, Vraiment Faux, in questi giorni a Palazzo Farnese. Un evento che è stato realizzato solo grazie all’immane sforzo di Matteo Maria Maj, uno dei più talentuosi creativi che ospita la nostra città, e della giovanissima Odile Orsi. Un evento la cui importanza è stata ribadita in ben tre servizi di NonSoloModa (la più importante vetrina italiana per l’arte moderna e il design), ma che è stato completamente snobbato dalle autorità piacentine, dal Sindaco e dalla Fondazione.

Un mare di folla ha applaudito l’artista del ferro che, sensibile come solo i grandi artisti sanno essere, non è riuscito a trattenere qualche lacrima di commozione. E in mezzo a tanta gente, tra esperti d’arte e gente comune, forse nessuno si è accorto che gli invitati illustri (assessore Dosi a parte) non si sono presentati. Nessuno tranne chi, senza ricevere un centesimo da Comune, Provincia, banche locali e soprattutto dalla Fondazione (che di norma è ben lieta di sponsorizzare bazar di imbrattatele, è il caso di dirlo, senza arte né parte), avrebbe meritato almeno la soddisfazione di una stretta di mano prestigiosa.

Impipatene e guarda in alto, caro Marco, come si legge sui muri del tuo amato borgo di Grazzano Visconti. Altre piazze, da Milano a Palermo, da Firenze a Genova aspettano con ansia di applaudire le tue opere.

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