Il Festino di Emma Dante al Teatro dei Filodrammatici di Piacenza

In programma martedì 29 e mercoledì 30 gennaio

Uno spettacolo di Emma Dante veramente da non perdere: è “IL FESTINO”, in programma al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza martedì 29 e mercoledì 30 gennaio, con inizio delle rappresentazioni sempre alle ore 21. Prodotto dalla Compagnia Sud Costa Occidentale con la collaborazione di Festival delle Colline Torinesi e Nuovo Teatro Nuovo, lo spettacolo è inserito nel cartellone Altri Percorsi della Stagione di Prosa “TRE PER TE” del Teatro Municipale diretta da Diego Maj e organizzata da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione con il Comune di Piacenza – Assessorato alla Cultura, la collaborazione di Cariparma e Piacenza, il sostegno di Tecnoborgo e Tidone Energie e, come tutte le attività proposte dal Teatro Stabile di Innovazione piacentino, il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dipartimento dello Spettacolo e della Regione Emilia Romagna.
Scritto, come al solito, dalla stessa regista e interpretato da un attore che è diventato una presenza fissa negli spettacoli di Emma Dante di questi anni, Gaetano Bruno, Il festino è un monologo incentrato su due fratelli gemelli, Paride e Jacopo, in qualche modo l’uno il doppio dell’altro, salvo il fatto che il primo è padrone del suo corpo mentre il secondo non può camminare. Due gemelli in un certo senso complementari, uno “tutto aggrippato “˜ntesta”, e l’altro nelle gambe, le cui identità si sovrappongono e spesso si confondono per trovare la forza di affrontare un mondo in cui, per chi non rientra in quei rigidissimi parametri che definiscono il concetto di normalità, c’è solo, al di là di ogni ipocrisia, la più totale e spietata indifferenza.
Il padre se ne va e l’infanzia, per Paride, significa il buio dello sgabuzzino per le scope, diventate ormai amiche, dove viene rinchiuso in punizione. Ma significa anche un amore intenso per il fratello, che vuole aiutare a tutti i costi a camminare. E quando arriva il giorno del trentanovesimo compleanno, il “festino” in questione sarà un amaro vortice di frenesia e sofferenza.
Un testo importante, uno dei più attesi del cartellone Altri Percorsi: un monologo, o “soliloquio”, come la regista siciliana preferisce chiamarlo, interpretato da un intenso Gaetano Bruno. “Il Festino” è una storia al margine, con la quale la Dante esplora i temi della sofferenza quotidiana, della diversità dell’handicap (sia mentale che fisico), inseriti all’interno del contesto della famiglia meridionale.
Per Emma Dante questo è un atteso ritorno al Teatro Comunale Filodrammatici: già i suoi spettacoli “Carnezzeria” e “Mishelle di Sant’Oliva” sono stati nel cartellone curato da Teatro Gioco Vita.


Note di regia


“Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme”. Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò”. (Vangelo secondo Matteo)

«Paride sono io. Io e mio fratello siamo identici come due gocce d’acqua con l’unica differenza che io cammino e lui no. Io sono il corpo e mio fratello è la mente, io mangio e Iacopo si sazia, io dormo e mio fratello sogna”¦ Quanti scherzi abbiamo fatto e tutti ci cascavano: ci scambiavamo i nomi e nessuno poteva distinguerci, tranne la mamma che puniva solo me. Ogni volta che io mi sedevo sulla sedia a rotelle di mio fratello per fare uno scherzetto, la mamma mi chiudeva al buio nello sgabuzzino. Te la posso dire una cosa? Ho passato la vita dentro lo sgabuzzino, in castigo, da solo. All’inizio avevo paura, mi mancava l’aria e le scope mi guardavano storto! Erano lunghe e secche e ce l’avevano con me. Ce n’è voluto di tempo prima di farci amicizia! Gli ho dato dei nomi e ho cominciato a parlarci. Te la posso dire”¦ loro mi rispondevano. Sapessi quante cose ci siamo detti! Certe volte mi chiudevo da solo nello sgabuzzino, giravo la chiave e me ne stavo lì dentro tutta la giornata. Mio padre mi cercava: “Paride dove sei? Sono qui, papà, sto parlando con Guendalina.” Allora mio padre rideva perché lo sapeva che Guendalina era una scopa. Mi sfotteva sempre, diceva che io ero tutto aggrippato “˜ntesta e mio fratello nelle gambe. Per fortuna, un giorno, ha sbattuto la porta e se ne è andato via per sempre, liberandosi dai suoi guai. Ma da quel momento mio fratello è cambiato. Stava sempre davanti alla finestra con lo sguardo basso. Lo aspettava. Camminare come me voleva per andare a cercarlo e ogni sera prima di addormentarsi cadeva dal suo letto, strisciando nel buio cercava le mie mani e io lo tiravo su, aveva i piedi freddi e io glieli scaldavo mettendoci sopra i miei.
“Sono gelate le tue gambe, Iacopo, due ghiaccioli!” Ma lui non lo sentiva il freddo, non lo sentiva! Appoggiava la sua bocca sulla mia e calda ci soffiava dentro la verità: “Sono fermo io, interrotto .” Te la posso dire”¦. Ho fatto di tutto per convincerlo ad alzarsi. Per lui sono diventato un ricercatore di baricentri. Ho messo in equilibrio gli stuzzicadenti, le posate, l’ombrello di papà, lo scopettino del cesso, i nostri spazzolini da denti e infine le scope, tutto tranne lui che era il più facile, che tutti i cristiani stanno in piedi, ma lui mi ha fatto penare! Finché ho sgomberato tutto per fare un po’ di spazio, ho messo i suoi piedi sopra i miei, l’ho tenuto per la vita e lui si è aggrappato a me. “Ti insegno, io, te lo giuro su Dio! destra sinistra, destra sinistra”¦ .muovi le gambe, Iacopo”¦ destra sinistra, destra sinistra”¦ segui il ritmo”¦ e tieniti forte che se cadi ti fai male”¦ destra sinistra, destra sinistra”¦ ora sì che ti faccio volare!”».

Oggi, Paride compie trentanove anni e dietro la porta non c’è più nessuno. Persa è la chiave e nello spazio ristretto dentro il quale vive, si allarga ogni giorno la sua libertà. Con un senso di felice evasione, Paride s’inverte col suo doppio, ci gioca, lo sfotte e non capisce più se dei due è l’altro o se stesso. Dentro lo sgabuzzino scarta il regalo del suo compleanno, ricevuto dal padre: otto scope e una lettera di auguri. Lo stanzino si affolla: Guendalina, Giangaspare, Vincenzo, Antonella,
Carola, Sammy, Ciccio e Carmelo sono invitati al festino dei due gemelli.
Iacopo balla con le scope il cha cha cha mentre Paride gli sussurra all’orecchio la formuletta magica: “thalita kum, thalita kum”…
Le scope rimangono in piedi. In equilibrio.

Emma Dante

“TRE PER TE” Stagione di prosa 2007/2008 del TEATRO MUNICIPALE di Piacenza

è una rassegna di

TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione

COMUNE DI PIACENZA Assessorato alla Cultura

in collaborazione con CARIPARMA – Crédit Agricole

e con Tecnoborgo e Tidone Energie

con il contributo di

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI Dipartimento dello Spettacolo

REGIONE EMILIA ROMAGNA


LOCANDINA

Teatro Comunale Filodrammatici

Martedì 29 gennaio 2008 – ore 21.00

Mercoledì 30 gennaio 2008 – ore 21.00

Sud Costa Occidentale

IL FESTINO

di Emma Dante

con Gaetano Bruno

luci Antonio Zappalà

regia Emma Dante

con la collaborazione di

Festival delle Colline Torinesi

Nuovo Teatro Nuovo

direzione organizzativa Fanny Bouquerel


PREZZI

Platea euro 18 (intero) e 16,50 (ridotto)

Galleria euro 15 (intero) e 13,50 (ridotto)

Studenti euro 10 (posto unico in galleria)

Last minute Platea e posto/palco euro 10, Galleria euro 7

(a tutti i possessori della carta “Dinamo Club” Teatro Gioco Vita applicherà la riduzione sul prezzo dei biglietti)


BIGLIETTERIA

TEATRO GIOCO VITA, Via San Siro 9, Piacenza – Telefono 0523.315578 – biglietteria@teatrogiocovita.it

Orari di apertura: dal martedì al venerdì ore 15-18; il giorno dello spettacolo la biglietteria funziona unicamente nella sede della rappresentazione a partire dalle ore 19 (Teatro Comunale Filodrammatici, via Santa Franca 33, tel. 0523.315578).

Per informazioni: Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione, Biglietteria 0523.315578, Uffici 0523.332613

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