Addio a Pietro Fumi, ambasciatore della cucina piacentina

Scomparso a 70 anni il famoso gastronomo piacentino

Amava la cucina come "esaltazione dei rapporti umani". Con queste semplici parole gli amici di Pietro Fumi hanno commentato la sua scomparsa ieri, all’età di 70 anni. Una grave malattia, contro cui non c’è stato nulla da fare, lo ha portato in pochi mesi alla morte, una scomparsa che oltre ai familiari reca dolore a tutta la comunità piacentina.

Sul quotidiano La Cronaca Pietro Fumi è ricordato con il lungo racconto della sua carriera. "Nato a Piacenza nel
1938. Dalla mamma raffinata cuoca e
dal papa salumiere, aveva appreso le
prime nozioni dell’arte della gastronomia.
Si era laureato in sociologia e aveva
percorso la carriera di lavoro fino a
diventare dirigente in un’azienda della
pubblica amministrazione. Parallelamente
dal 1970 iniziava a dilettarsi ai
fornelli. L’assiduo esercizio nella preparazione
di pietanze lo aveva avvicinato
all’Accademia
della
cucina piacentina,
nell’ambito
della
quale, è il
1973, partecipa
al concorso
“Suppera
d’argint” conquistandola
a
pieni voti.
Nel 1988
diventa presidente
della
“Accademia”.
Il suo paziente
lavoro di ricerca
nella storia dei prodotti e dei
piatti tradizionali, unito alla pratica
della gastronomia, lo portano ad essere
ambito relatore in diversi convegni
nazionali ed internazionali e ad elaborare
articoli scientifici e di divulgazione,
conquistandosi sul campo la nomina
di efficace maestro di un sapere che
non tiene per sé, ma insegna in corsi
specialistici promossi da enti pubblici,
convegni e conversazioni proposte da
Comuni e associazioni.
Le sue conoscenze spaziano sulla
cucina nazionale e oltre, ma la sua predilezione
è per la cucina del territorio
piacentino che in ogni occasione ha
cercato di far conoscere e valorizzare
personalmente e attraverso l’Accademia
della cucina piacentina, che con la
presidenza di Pietro Fumi si è guadagnata
un posto di assoluto rilievo tra le
confraternite gastronomiche, accentuando
la missione di promuovere la
cultura del convivio con iniziative che
richiamano interesse anche da altre
province, come ha dimostrato l’ultima
edizione della “Suppera d’argint”, che
ha coinvolto giornalisti chef di testate
locali, nazionali, ed internazionali;
una dozzina di studenti dell’Istituto
tecnico agrario alberghiero Raineri-
Marcora, e una decina di persone dedite
alle più differenti professioni, ma
con in comune la vocazione di valorizzare
sé stessi come cuochi gentleman e
di trasferire agli altri – attraverso un
partner ideale come l’Accademia – il
gusto del cibo.
L’eclettismo di Fumi è stato colonna
portante delle ultime edizioni della
rassegna della tradizione culturale
enogastronomica piacentina, impegnativo
tour organizzato dalla Banca di
Piacenza, che ogni anno ha gratificato
una decina di ristoranti del territorio
piacentino (giungendo sino a Capannette
di Pej).

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