Si vestiva in modo elegante e fingeva di essere costretta a vendere l’anello di fidanzamento
Abiti firmati. Look impeccabile. Aria dimessa. Con queste armi una truffatrice nomade si presentava ai gioiellieri mettendo in scena una tragedia credibilissima in questi giorni di crisi.
Fingendosi in garvi difficoltà economiche, in lacrime, diceva ai gioiellieri di essere costretta per necessità a vendere il proprio anello di fidanzamento, su cui era incastonato un diamante da 50.000 euro.
Vista la grave situazione, la nomade richiedeva un quindo del valore dell’anello, arrivando ad accontentarsi di 3/4.000 euro. Ma il "grande affare" per i gioiellieri si rivelava presto una "sòla". I diamanti erano tutti falsi, fatti il laboratorio (carburo di silicio) e quasi perfetti.
La truffa è finita, però, con l’arresto della donna.