E’ giovedi’ e finalmente… arriva la teleapocalisse di Michele Santoro

Ad un certo punto appare una gigantesca slide di Veronica Lario, e subito mi viene alla mente di quando viene fatta a pezzi insieme ad Anja Pieroni e Mirella Banti in "Tenebre" di Dario Argento; film decisamente sottovalutato dalla critica

E’ la sera di ieri, giovedì. Sono stanco, ma felice di poter assistere alla consueta teleapocalisse di Michele Santoro al Giovedì sera, e le attese non vengono deluse. Non a caso Santoro è tra i miei idoli quello che più spesso centra il bersaglio.

Appare una gigantesca slide di Veronica Lario, e subito mi viene alla mente di quando viene fatta a pezzi insieme ad Anja Pieroni e Mirella Banti in "Tenebre" di Dario Argento; film decisamente sottovalutato dalla critica (chi mi conosce sa che lo dico senza ironia) prima della consueta rivalutazione stile "contrordine compagni".

Appare Monica Guerritore che recita le parole della suddetta Veronica con la stessa faccia e la stessa voce di una che è appena scampata ad
Auscwhitz: sguardo solenne, tono grave e, naturalmente, immancabili scaffali pieni di libri sullo sfondo. Una recitazione che nemmeno Susan Strasberg se la sogna; e mi dico: se avesse recitato così, forse, persino "Fotografando Patrizia" e "Scandalosa Gilda" sarebbo risultati dei bei film.

Appare Emma Bonino, che dice che le istituzioni (e il Berlusca con
esse) devono aver maggior rispetto del ruolo della donna, e mi chiedo chi sarà mai stato qualche annetto fa a far eleggere Cicciolina al Parlamento. Si sa, l’età avanza e la memoria non è più la stessa.

Appare il solito giornalista con accento yankee che ci viene a far la morale perché gli uomini politici devono avere una certa etica e non devono mentire nemmeno rispetto alla loro vita privata, e mi viene in mente una certa stagista di qualche tempo fa; ma si sa che i progressisti statunitensi le loro ansie radicaleggianti vengono a sfogarle in Italia, perché se, per esempio, lo facessero nel Wisconsin rischierebbero ben più grosso.

Appare la giornalista di repubblica che garantisce circa due o trecento volte che il modo in cui il suo giornale si è buttato a pesce sulla faccenda Silvio-Veronica è puro (cioè non contaminato da direzione politica) interesse giornalistica; e mi vengono in mente tante di quelle cose legate a quella testata che è meglio non cominciare nemmeno.

Poi ci sono Ghedini e Travaglio che se le suonano e Vauro che fa dei segni con il pennarello, e su tutto il Direttore Supremo:

Karajan-Santoro.

Quando finisce sono soddisfatto, mi dirigo a coricarmi e mi viene da dire, al pari di Tognazzi alla moglie fedifraga nei mostri: "Che cosa ti sei persa!"

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