Lega. La ”conquista” delle regioni rosse parte da Piacenza

Appuntamento venerdì con i parlamentari Polledri, Alessandri, Pini, Paolini e Morganti. Oggi la presenzazione alla camera e in via trieste.

La «crociata dei pellegrini per la libertà» – come l’ha definita in conferenza stampa oggi l’onorevole piacentino Massimo Polledri – prenderà il via simbolico proprio da piazzale delle Crociate, a Piacenza, punto di partenza, nel 1095, della prima impresa militare condotta dai cristiani per liberare il Santo Sepolcro e i luoghi sacri di Palestina dai musulmani. «L’Europa – ha spiegato il parlamentare leghista – è nata con i pellegrini e anche la conquista di questo pezzo di terra sotto il Po, che chiede di poter essere padrone a casa propria, la vogliamo vivere come un pellegrinaggio nelle regioni rosse».

Il parallelismo simbolico verrà sancito venerdì 14 alle 14 alla presenza dei segretari della Lega Nord delle regioni a vocazione tradizionalmente di sinistra, i parlamentari: Angelo Alessandri (Emilia), Gianluca Pini (Romagna), Luca Paolini (Marche e Umbria). Per la Toscana sarà presente l’eurodeputato Claudio Morganti. A una preliminare deposizione di una corona di alloro ai ”Pellegrini per la libertà”, farà seguito una messa – aperta a tutti e officiata in Santa Maria di Campagna da padre Secondo Ballati. Il programma prevede poi, dalle 16 alla galleria d’Arte ”Spazio Rosso Tiziano” di via Taverna un momento storico-politico con docenti universitari e giornalisti, aperto dall’introduzione dello stesso Polledri. Prenderanno parola: Paolo Stefanini, autore di ”Avanti Po. La Lega nord alla riscossa nelle regioni rosse” (”Analisi del voto e novità del fenomeno Lega Nord nelle regioni a vocazione tradizionalmente sinistrorsa”), Giovanni Cantoni, direttore di ”Cristianità” (”Dal Medioevo all’Unità. Una grande storia”), Stefano Bruno Galli, ordinario di Storia delle dottrine politiche alla Statale di Milano (”Dal Risorgimento alla nascita delle Regioni”) e Giuseppe Reguzzoni, traduttore delle opere del teologo Ratzinger e libero docente (”I valori che ci uniscono prima della politica”). In cabina di regia un giornalista de La Padania. Il programma continuerà con gli interventi dei segretari e dei consiglieri regionali, presenti in forze all’evento. A suggello della giornata il popolo del Carroccio si sposterà a villa La Clausura di Mortizza per festeggiare con il neoconsigliere regionale Stefano Cavalli il 22 per cento ottenuto su base locale.

«L’ondata verde che ha travolto le speranze della sinistra di governare continua ad avanzare e fa paura – ha sottolineato oggi il segretario provinciale Pietro Pisani nella sede di via Trieste – La sinistra si sente come un pesce fuor d’acqua, non capisce il perché del nostro successo. Li stiamo battendo con le armi che loro hanno usato per 60 anni: la presenza sul territorio, tra la gente. La vicinanza ai cittadini e la capacità di risolvere i loro problemi è la nostra forza. Il Po da divisione geografica è diventato motivo d’unione del popolo che vuole le riforme».

La conferenza stampa per il lancio sul territorio dell’iniziativa ha fatto seguito alla presentazione alla Camera dei deputati con gli stessi Polledri, Alessandri, Pini e Paolini.

«Il modello emiliano romagnolo – hanno spiegato Pini e Alessandri – ormai è semplicemente un sistema di potere. Solo noi siamo in grado di proporre un modello diverso di gestione del territorio», quello «padano», appunto. E questo perché, ha aggiunto Pini, «il nostro movimento negli ultimi 10 anni ha investito sui giovani tanto che in Romagna la media dei dirigenti del Carroccio supera di poco i 30 anni». La Lega ha nella regione 13 sindaci e amministra in tutto 61 comuni su 340. Da Pini anche una promessa: la separazione tra Emilia e Romagna. Secondo Pini sarà all’esame della commissione Affari costituzionali subito dopo il pacchetto Calderoli sugli enti locali e «nel giro di due anni, abbiamo fatto i conti con Bossi e Calderoli, i cittadini romagnoli potranno votare il referendum. Noi – ha concluso il deputato romagnolo – siamo pronti».

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