Mediazione civile: Alfano zittisce la caste

Secondo il ministro della giustizia ”l’obbligatorietà è l’unico strumento che possa garantire una minima efficacia dell’istituto”

Mentre si continua a discutere, all’interno del palazzi delle caste professionali, dove grande rimane la confusione nel sistema della Mediazione Civile, il ministro On. Angelino Alfano precisa e dichiara
che "La riforma che introduce la mediazione come filtro del processo gi realt e di due cose siamo particolarmente convinti: che debba essere obbligatoria e aperta al contributo di tutti i liberi
professionisti con competenze riconosciute nelle materie oggetto del contendere. L’obbligatorietà è l’unico strumento che possa garantire una minima efficacia dell’istituto, perché la facoltatività sarebbe equiparabile ad una NON riforma sul piano sostanziale".

Una dichiarazione così tempestiva e positiva era d’obbligo – afferma il Dott. Giovanni Pecoraro, presidente dell’Organismo Internazionale di Conciliazione e Arbitrato dell’A.N.P.A.R. , iscritto nel Registro degli Organismi tenuto presso il Ministero , deputato a risolvere le controversie in materia societaria e finanziaria, attraverso conciliatori specializzati iscritti nell’elenco ministeriale. Infatti,
a causa della cattiva informazione di alcuni avvocati che continuano a manifestare scetticismo sulla grande portata innovativa del nuovo istituto giuridico della mediazione civile, molti cittadini, imprese, enti pubblici e privati, restano fuori dai benefici che la nuova legge concede a tutti coloro che ricorrono alla risoluzione extragiudiziale per risolvere proprie controversie.

Parole quelle del ministro ALFANO – dice Pecoraro – che lasciano intravedere, che il prestigioso successo della legge 28/2010 l’unico sistema per attuare riforme serie ed efficaci dove i maggiori
interessati sono i cittadini e le classi più deboli. Con la mediazione civile obbligatoria il cittadino diventa protoganista, della deflazione di procedimenti pendenti e di quelli futuri.

L’italia, continua Pecoraro, certamente un Paese molto curioso, se in questa situazione di grandissima innovazione a livello mondiale, che la mediazione civile, alcuni ordini professionali e di altre categorie, continuano a dire che, la situazione sulla mediazione civile rimane incerta ed invece di difenderla, fanno di tutto per volerla dimezzare. Conclusione: un danno non indifferente che arrecano a loro stessi e ai giovani neolaureati in materie giuridiche ed econoniche.

Perché il ministro Alfano, abbia preso questa iniziativa di chiarificazione semplice – dice Pecoraro – l’ossatura della legge quella entrata in vigore il 20 marzo 2010, i D. M. tanto attesi, riguardano esclusivamente la regolamentazione degli "Organismi di Conciliazione" e degli "Enti di Formazione".

I Governi, continua Pecoraro, per ottenere la fiducia della gente, debbono legiferare e combattere contro tutti gli interessi particolari ed egoistici.

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