Addio a Dennis Ritchie guru dell’informatica

Si è spento, dopo una lunga malattia, Dennis Ritchie uno dei pionieri dell’informatica, inventore del linguaggio C e del sistema operativo Unix.

Non portava maglioncini aderenti a collo alto e non aveva doti da imbonitore. La sua personalità schiva e riservata gli ha impedito di diventare il profeta di una generazione di fan adoranti.
La sua scomparsa, oscurata dal più popolare Steve Jobs, è passata quasi inosservata, lontana dai clamori della cronaca come tutta la sua esistenza. Il suo ingresso nell’olimpo dell’informatica, invece, avverà con tutti gli onori che spettano ai padri della scienza.

Probabilmente le grandi masse non lo sapranno mai, ma tutto ciò che ha a che fare con i moderni computer deve pagare un grosso tributo alle invenzioni del dr. Ritchie. Ancora oggi molti software sono scritti in linguaggio C (in particolar modo nel mondo embedded) o in linguaggi da esso derivati. Unix è senza dubbio il sistema operativo di riferimento in ambito accademico e industriale, Linux, Mac OS X e perfino Windows si ispirano fortemente all’invenzione di Ritchie.

Le sue idee geniali e all’avanguardia contribuirono a creare la “scienza dei computer” cosi come è oggi, gettando le basi per la standardizzazione e per l’interoperabilità; e creando, di fatto, le basi per lo sviluppo di una comunità mondiale incentrata sullo sviluppo di nuove componenti e applicazioni.

Il contributo di Ritchie è stato fondamentale anche nel campo della formazione, milioni di ingegneri, programmatori e semplici appassionati si sono formati con il suo manuale, ritenuto quasi un libro sacro nell’informatica.

Chi il computer lo usa per davvero, chi conosce il significato della parola “compilatore”, chi ha passato delle notti insonni per concludere estenuanti sessioni di debug non può non riconoscere a Dennis Ritchie il tributo che si merita.

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