Siria. Nella città di Homs strage di civili

I civili sono donne e bambini scampati alle bombe. L’appello di Save the Children per fermare l’eccidio

Ancora strage in Medio Oriente. Un nuovo massacro scoperto stamattina a Homs, terza città della Siria.
L’azione è stata condotta da ignoti contro alcune famiglie dei quartieri a maggioranza sunnita Karm az Zeitun e Adawi. Circa 47, i corpi trovati mutilati, tra questi solo donne e bambini. Su internet, video amatoriali pubblicati da attivisti anti-regime, che mostrano l’orrore della realtà e accusano le milizie lealiste di aver giustiziato sommariamente civili innocenti. Secondo il racconto di alcuni testimoni, questi civili erano scampati al bombardamento compiuto durante tutta la notte dall’artiglieria governativa su Karm az Zeitun e Adawi.
“I cadaveri di almeno 26 bambini e 21 donne sono stati trovati nei quartieri di Karm al-Zeitoun e al-Adawiy‚ alcuni sgozzati, altri pugnalati dai ‘chabbiha’ (le milizie filo-regime)”. Queste le parole di Hadi Abdallah, della Commissione generale della rivoluzione siriana, che ha anche diffuso un video a sostegno delle sue accuse. Un comunicato diffuso dall’agenzia stampa ufficiale Sana afferma, invece, che “non meglio precisati terroristi di aver sequestrato civili di Homs, di averli uccisi e mutilati e di aver inviato le immagini alle tv panarabe al Jazira e al Arabiya con l’obiettivo di attribuire il crimine alle autorità”. E l’Onu ammonisce: “il governo sta facendo un uso sproporzionato della forza”.
Nel frattempo a sud del Paese è esplosa un’autobomba che ha ucciso una studentessa e ferito altri 25 suoi compagni, questo sempre secondo quanto riferito prima dagli attivisti e solo in seguito dai Comitati di coordinamento locali di Daraa, precisando che l’esplosione è avvenuta nel quartiere centrale di Mahatta.
Con “cinismo” e riluttanza, il presidente siriano Bashar al Assad ha accolto l’inviato dell’Onu e Lega Araba Kofi Annan mentre in diverse città del Paese “continuavano i massacri” da parte delle forze governative, ha affermato il segretario di Stato Usa Hillary Clinton parlando al Consiglio di sicurezza dell’Onu. E il ministro degli Esteri russo Dimitri Lavrov ha affermato che Mosca non accetta che il Consglio di sicurezza dell’Onu venga manipolato sulla situazione in Siria, per la quale ha d’altro canto espresso grave preoccupazione. Ammonendo sulla possibilità di una “diffusione del conflitto” dalla Siria che potrebbe scaturire da “domande affrettate per un cambiamento di regime, dall’imposizione di sanzioni unilaterali concepite per innescare difficoltà economiche e tensioni sociali nel Paese” e da azioni che possano “evocare sostegno al confronto armato e anche un intervento militare straniero”.
“La notizia relativa alle morti senza senso dei 26 bambini siriani ci lascia sgomenti e indignati. Ô arrivato il momento di fermare questo eccidio: molti bambini hanno perso la vita e tanti altri vivono quotidianamente sotto la minaccia della violenza, chiusi in casa, tremendamente impauriti da quello che stanno vivendo e bisognosi di aiuti immediati”: così Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia commenta la notizia del massacro. Concludendo che: “Abbiamo bisogno che tutti si uniscano a noi per chiedere la fine immediata delle violenze, in modo da poter portare aiuto immediato ai bambini in Siria”. Save the Children chiede a tutti di unirsi al proprio appello per fermare le violenze in Siria e consentire l’accesso alle organizzazioni umanitarie.

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