Art.18. CdM vara riforma sul lavoro. Giorgio Napolitano:” la riforma andava fatta”

Accordo ‘salvo intese’ dopo cinque ore di discussione. Il governo assicura che le tutele saranno più eque

Il Consiglio dei Ministri si era riunito oggi alle 11e30, finalmente ha raggiunto un accordo poche decine di minuti fa. Il ddl di riforma del mercato del lavoro, è stato approvato “salvo intese”, il che implica che il testo non sia ancora definitivo e che possa avere bisogno di ancora qualche modifica. Questo in modo da permettere al premier di partire per la missione in Asia, avendo approvato la legge, che passera al Parlamento. In una nota di Palazzo Chigi, si legge, che si tratta di “una riforma lungamente attesa dal Paese, fortemente auspicata dall’Europa, e per questo discussa con le Parti Sociali con l’intento di realizzare unmercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che di tutelare l’occupazione e l’occupabilità dei cittadini”.
Per i licenziamenti per motivi economici “il datore di lavoro può essere condannato solo al pagamento di un’indennità. Particolare attenzione – precisa il comunicato di palazzo Chigi – è riservata all’intento di evitare abusi”.
La riforma del mercato del lavoro “favorirà, anzitutto, la distribuzione più equa delle tutele dell’impiego, contenendo i margini di flessibilità progressivamente introdotti negli ultimi vent’anni e adeguando all’attuale contesto economico la disciplina del licenziamento individuale”. Così il governo in una nota, dopo il Cdm. “E’ prevista l’introduzione di un rito procedurale abbreviato per le controversie in materia di licenziamenti, che ridurrà ulteriormente i costi indiretti del licenziamento”.
Il governo chiude quindi la riforma del mercato del lavoro e resta fermo sull’articolo 18. “Nessuna marcia indietro”, assicura il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Anche la Cgil non cambia idea e conferma il “No” ad un provvedimento che rende solo “i licenziamenti più facili”. Arriva anche il “No” dell’Ugl che insiste sulla possibilità di reintegro nei casi di licenziamento economico, tema sul quale anche la Cisl e la Uil hanno dubbi. Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, blocca invece la sua posizione contro “ogni ipotesi di indebolimento” in proposito.
Ma anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferma che “la riforma andava fatta”. Garantisce inoltre che “non ci sarà una valanga di licenziamenti”. Il problema, spiega “è quello delle aziende che chiudono e dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro, non per l’articolo 18 ma per il crollo delle attività produttive”.
Infine l’appello di Schifani: “Faccio appello ai segretari dei partiti che sostengono il governo per impegnarsi affinché il Parlamento sia messo in condizione di arrivare a un esito definitivo prima dell’estate”. Il presidente Schifani ha spiegato che “la riforma del mercato del lavoro è un appuntamento al quale il Parlamento non può mancare”. “Mi auguro – ha detto a margine di un convegno sulle città metropolitane – che si arrivi ad un’ampia condivisione” augurando che “tutto si faccia entro tempi ragionevoli perché ci osservano i mercati e l’Europa”

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