Il governo fa dietrofront: gli sms non subiranno nessun aumento

La decisione in seguito alle proteste degli utenti in rete e dei gestori telefonici

Gli sms non verranno tassati. L’aumento previsto di due centesimi, contenuto nella bozza del decreto di riforma dell’ordinamento della Protezione Civile, è stato ritirato a causa, secondo indiscrezioni, delle lamentele del popolo del web e delle proteste dei gestori telefonici. La copertura prevista del fondo nazionale rimarrà quindi interamente a carico delle accise sui carburanti. Come spesso accade in casi simili, gli internauti si sono scatenati con le proposte di tassazione più fantasiose.
Si spreca l’ironia verso un governo che “non sa nemmeno usare il T9”. Su Twitter “sms” è diventato acronimo di “Sono miserabili stitecnici” e “Stavolta Monti sbaglia”. Sul social network più in voga del momento è circolata l’ipotesi di far pagare l’Imu anche ai possessori di case virtuali di Farmville. La creatività degli utenti della rete non ha confini: qualcuno propone di “multare chi sbaglia un congiuntivo”; altri di “pignorare le suocere”. Per quanto riguarda i politici, si va dalla “tassa di soggiorno su chi ritiene di risiedere in Padania” alla tassa sulla zeppola di Nichi Vendola.

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