Crisi. A Pompei imprenditore si uccide nel parcheggio del santuario

Arcangelo Arpino era titolare di un’impresa edile. In una delle lettere lasciate accusa Equitalia

La crisi fa un’altra vittima. Si tratta di Arcangelo Arpino, originario di Vico Equense (Napoli). Il 63enne, titolare dell’impresa edile “Euro Costruzioni”, ha deciso di farla finita sparandosi alla testa nel parcheggio del santuario di Pompei. L’uomo è morto poco dopo, all’ospedale di Castellammare di Stabia. L’imprenditore ha lasciato tre lettere: una di scuse ai suoi familiari, un’altra in cui parla dei problemi economici legati alla sua attività, un’altra ancora di accuse contro la Società pubblica Equitalia.
L’uomo, secondo alcune testimonianze, sarebbe stato visto entrare nel santuario, probabilmente per pregare un’ultima volta prima di compiere l’estremo gesto. Uno degli addetti alla sosta del parcheggio, ancora sotto shock per l’accaduto, ha riportato che Arpino aveva effettivamente con sè un cartellina con all’interno dei documenti.

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