Dimostrata l’esistenza del Bosone di Higgs, la particella di Dio

In lacrime Peter Higgs dopo l’annuncio del Cern. Emozionata Fabiola Gianotti, responsabile esperimento Atlas

GINEVRA – Al termine del seminario sui dati degli esperimenti Cms e Atlas, entrambi condotti nel Large Hadron Collider (Lhc), un lungo applauso ha accompagnato l’annuncio che tutti i fisici del mondo stavano aspettando. Il Bosone di Higgs, quella particella inafferrabile che sembra sia entrata in scena frazioni di secondi dopo il Big Bang per dare il via alla nascita di galassie, stelle e pianeti (ecco perché la chiamano “particella di Dio”), esiste e ha una dimensione di circa 125 miliardi di elettronvolt (GeV). L’entusiasmo del mondo scientifico non si è fatto attendere.
Peter Higgs, il fisico che aveva previsto l’esistenza della particella che porta il suo nome quasi 50 anni fa, è scoppiato in lacrime dopo l’annuncio. “Non è stata scoperta solo una particella: si è aperta una finestra su un nuovo mondo”, è il commento unanime dei fisici, come riportato da ANSA. “Si tratta di risultati straordinari”, come li ha definiti il direttore di ricerca del Cern, Sergio Bertolucci: “non è facile – ha dichiarato – vedere due esperimenti con 5 sigma”, ovvero con un margine di errore di fatto pari a zero. “Sono stanca, molto emozionata, molto contenta”, ha detto Fabiola Gianotti, coordinatrice di Atlas. “E’ presto per trarre conclusioni sulla portata di quanto abbiamo osservato – ha aggiunto – ma è un passo in avanti fondamentale”.

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