Provincia di Piacenza addio? L’appello di Trespidi: ”si tenga conto della virtuosità”

Summit con i sindaci dei comuni piacentini per salvare la Provincia di Piacenza

PIACENZA – Si è aperto con il discorso del presidente della Provincia, Massimo Trespidi, il summit con i sindaci del territorio (presenti 42 au 48), in via Garibaldi, per cercare di lanciare l’ultimo appello affinché venga rivisto il riassetto che potrebbe portare alla soppressione o all’accorpamento ad altre provincie di quella piacentina.
"E’ un incontro di natura istituzionale, per vedere in faccia i sindaci e non si tratta di un consiglio provinciale aperto ma un vero e proprio confronto tra istituzioni" ha precisato Trespidi, continuando: "Una riforma è partita, complessivamente condivisa nella sua necessità. Ma questo processo non può che avvenire in un riordino complessivo che parta da un livello istituzionale. Però deve avere già, nel momento in cui inizia, la visione dell’intero processo di riordino".
Non solo sindaci e consiglieri provinciali, presenti in sala giunta ma anche molti cittadini, arrivati per conoscere quale sarà il futuro della Provincia e le sue competenze.
"Siamo allarmati" ha spiegato il presidente nel suo intervento iniziale, "per interventi normativi (come il decreto legge del 6 luglio scorso) che non sono stati pensati con una visione complessiva. E soprattutto non seguono una coerenza".
Secondo l’appello, che Trespidi ha chiesto di firmare a tutti i sindaci del territorio, si chiede che, nello stabilire quali provincie meritino di essere tagliate e quali no, si tenga conto di alcuni parametri: rispetto del patto di stabilità e mancanza di indebitamento (quarta in Italia, da un recente studio del Sole 24ore). Non manca, nel testo, anche l’avvio di un’efficace lotta agli sprechi. Secondo i parametri, stabiliti dal Ministero, quella di Piacenza sarebbe quinta in Italia. "Su questa base va effettuata la scelta" per Trespidi e le istituzioni cittadine (presenti anche il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, di Fiorenzuola, Giovanni Compiani e Fabio Callori, di Caorso, tra i relatori) "a differenza lasceremmo in vita provincie in pieno dissesto finanziario".
Per approfondire l’argomento leggi anche Piacenza 24.

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