Arrestato il cappellano di San Vittore: l’accusa è di violenza sessuale sui detenuti

In cambio di favori sessuali, procurava saponette, spazzolini e sigarette; le scene riprese dalle videocamere nascoste nell’ufficio del sacerdote

Sono scattate le manette ai polsi di don Alberto Barin, cappellano del carcere di San Vittore, per l’accusa dei reati di concussione e violenza sessuale su 6 detenuti, tutti extracomunitari, prevalentemente nord-africani, fra 22 e 28 anni. Le prestazioni sessuali sarebbero state ottenute in cambio di favori, “come compenso per la fornitura di generi di conforto o per interessamento alla loro posizione carceraria”.
Sigarette, spazzolini, saponette e shampoo sarebbero gli oggetti chiesti in cambio dai detenuti per far sfogare le pulsioni sessuali del sacerdote sui loro corpi. A far scattare le indagini nei confronti di don Barin il racconto di una delle vittime, che antecedentemente aveva denunciato un abuso da parte di un altro detenuto. Gli investigatori a quel punto hanno nascosto alcune videocamere nell’ufficio del religioso. Dalle immagini è emerso così che le violenze non erano solamente presunte.

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