E’ morto Riccardo Schicchi, re del cinema hard italiano. Scoprì Moana Pozzi e Cicciolina

L’inventore della pornografia made in Italy era da tempo malato di diabete

ROMA – È morto all’ospedale Fatebenefratelli, Riccardo Schicchi, 60 anni, imprenditore che inventò la pornografia made in Italy. Era da tempo malato di diabete. Era nato in Sicilia ad Augusta il 12 marzo 1952. In vita è stato ampiamente criticato, nonostante i suoi successi imprenditoriali premiassero le sue scelte. Nel giorno della sua morte tutti i giornali lo hanno celebrato. In particolare il Corriere della Sera ha pubblicato il ricordo di Rocco Siffredi: “È stato un padre per me, a Riccardo devo tutto”, ha raccontato il noto attore.
“Per l’Italia della pornografia questo è un grave lutto”, ha commentato Rocco Siffredi. “Non c’è stato nessuno come lui che ha creduto così tanto al made in Italy pornografico. Sono nato con lui, nell’agenzia Diva Futura. Avevo 20 anni quando mi scelse: sono stato l’unico uomo tra tutte le sue donne Cicciolina, Moana, Malù, Ramba, accettato perchè era un amante della bellezza”. “Io sono venuto dopo e grazie a lui, a me dicevano che ero un figo, lui si prendeva gli insulti dei benpensanti”.

Anche il quotidiano La Stampa celebra l’imprenditore. “Molti diranno che ne avremmo fatto volentieri a meno, può essere, ma è sicuro che se non ci fosse stato lui, oggi ci mancherebbero delle tessere fondamentali per leggerci in controluce, ma anche per spiegarci vicende politiche e sociali dell’ Italia dei nostri giorni”, scrive Gianluca Nicoletti. “Dalla chiusura dei casini per opera della Senatrice Merlin, a Cicciolina che si sdilinquiva a Radio Luna, sarà passato più o meno un ventennio. Se ai probi esegeti della nostra storia patria piace pensare che maschi Italiani passarono quei lunghi anni in casti connubi e coniugali occorrenze, possiamo anche fingere di crederlo, ma sta di fatto che stavano per esplodere. Fu Schicchi che capì per primo che era ora di trattare, con spirito algidamente imprenditoriale, tutta quella smania repressa”.

“Schicchi amava descrivere la sua vita come un’avventura piena di rischi,” racconta Katia Riccardi su La Repubblica. “Il mondo della pornografia era pirateria negli anni Settanta, c’erano rischi, bisognava avviare produzioni quasi casalinghe, a volte restare nascosti. Schicchi voleva cambiare i contorni di quel mondo dando contorni alle donne che creava. Il suo lavoro non era sulle attrici ma sulle sceneggiature. Le donne che lavoravano con lui avevano una personalità intorno alla quale si creava il film”.

Lo ricorda anche Il Giornale, con un articolo di Luca Romano. “Schicchi iniziò con il fotogiornalismo, facendo anche reportage di guerra, ma l’incontro che diede una svolta alla sua vita fu quello con Ilona Staller, la bellissima e disinibita modella ungherese”, ricorda il giornalista. “Assieme a lei fondò Diva Futura, agenzia per modelle e modelli dedicata al mondo dell’erotismo. Non solo porno: entrò anche in politica, nel Partito Radicale di Marco Pannella, lo stesso nelle cui fila, alle politiche del 1987, Ilona Staller fu eletta parlamentare”.

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