Si è trattato di omicidio? Un investigatore privato sostiene di avere le prove
A uccidere Whitney Houston l’11 febbraio scorso non sarebbe stato un mix accidentale di alcol, droghe e farmaci, ma sarebbero stati due sicari ingaggiati da potenti narcotrafficanti con cui la celebre cantante aveva un grosso debito. Lo ha affermato nelle scorse ore Paul Huebel, un detective privato di Hollywood, che sostiene di avere le prove di quanto asserito. “Ho le prove che mostrano che Whitney è stata vittima di potenti trafficanti di droga che hanno inviato dei sicari ad incassare il debito che lei aveva per l’acquisto di stupefacenti”. Nella frase di Huebel, riportata dal National Enquirer, si parla di un debito che ammonterebbe a un milione e mezzo di dollari.
“Nel rapporto del medico legale si può vedere che sul cadavere ci sono i segni di lotta,” ha spiegato l’investigatore privato. “Le telecamere della sorveglianza dell’hotel avrebbero registrato le immagini di uno o di tutti e due i killer che entravano nella stanza”. Paul Huebel ha consegnato il suo dossier agli agenti del FBI.