La spiegazione del giudice: un raptus omicida. Non un progetto per liberarsi della moglie
Un raptus, un omicidio d’impeto, e non legato al desiderio di liberarsi della moglie in nome dell’amante. Melania Rea è stata uccisa dopo aver negato un rapporto sessuale al marito, Salvatore Parolisi, utilizzando parole duree umilianti. E’ quanto emerge dalla relazione del Gup Marina Tommolini nelle 60 pagine che hanno motivato la condanna del caporalmaggiore.
A rendere nota la notizia è il quotidiano “Il Tempo”. Secondo quanto riportato da TGCom, “il giudice ribalta, in sostanza, i pesi in campo. Parolisi non più uno sciupafemmine che con arroganza faceva quello che voleva ma un frustrato.
Un “rapporto impari” lo definisce il Gup quello tra Melania e Salvatore, con la donna diventata “figura dominante” della coppia”.