Deputati del Pd contro il Monopoly. Ma non hanno di meglio da fare?

Hanno scritto una lettera all’ambasciatore degli Stati Uniti per chiedere di fermare il gioco

Non avendo evidentemente niente di più urgente o importante di cui occuparsi, alcuni deputati del Partito Democratico hanno scritto una lettera di protesta all’ambasciatore degli Stati Uniti per chiedere di “valutare eventuali provvedimenti delle autorità competenti” contro una nuova versione del popolare gioco da tavolo Monopoly. I firmatari (Michele Anzaldi, Marina Berlinghieri, Matteo Biffoni, Luigi Bobba, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli ed Ernesto Magorno) evidenziano nella loro missiva come “il Monopoly, gioco che da generazioni alfabetizza i giovani sui meccanismi del libero mercato, torna ad esaltare la turbo economia che ha aperto la crisi finanziaria 2008, con il messaggio diseducativo che, in caso di violazione delle regole, non si viene puniti”. Nella versione del Monopoly in oggetto le tradizionali proprietà immobiliari sembra siano state sostituite da pacchetti azionari di grandi multinazionali. E pare addirittura – e questo deve avere sinceramente turbato i deputati democratici – che non sia stata prevista nemmeno la casella “prigione”. Sarà stata un’idea di quel volpone di Berlusconi.
Monopoly è il gioco da tavolo più venduto della storia. E’ stupido pensare che possa influenzare in modo negativo le giovani menti, come ritengono i deputati del Pd, ma se volessimo cercare a tutti costi una morale nel gioco, questa sarebbe certamente “di sinistra”. Infatti grazie al meccanismo fortemente capitalistico che consente una spietata concorrenza e la proprietà di terre e immobili senza correttivi legali (come la legge anti trust), lo scenario che risulta alla fine di ogni partita è lo stesso: uno solo vince e tutti gli altri sono rovinati. Ovvero: il monopolio è una cosa sbagliata.

Gli onorevoli bacchettoni che non amano il Monopoly sono comunque in buona compagnia. Nell’ex Unione Sovietica il gioco era vietato per via del suo carattere capitalistico. Ancora oggi, a Cuba, il Monopoli è bandito perché considerato dalle autorità comuniste troppo vicino alle idee del capitalismo.

Vuoi dirmi la tua su questo Editoriale?
Parliamone su Twitter

Il mio blog (www.nicolabellotti.it)

Potrebbe interessarti

Piacenza Summer Cult: un Festival da non perdere

Dal 13 giugno al 19 luglio 2024, il cuore storico di Piacenza si trasformerà in …