Forse c’è speranza. Non ci salveranno i ”numerini” di FdI, ma abbiamo qualcuno su cui scommettere
Il centrodestra sembra finito, senza speranza. Soprattutto agli occhi di chi nel centrodestra c’è stato e ha lottato, fin dalla fine del 1993. Esiste un dopo Berlusconi? Chissà, di certo il Cavaliere non ha agevolato la successione, forse perché intorno a lui – tra yesmen, voltagabbana e volponi – il materiale umano non era dei migliori. Eppure oggi si è riacceso un lume di speranza. Ho sempre ascoltato Giorgia Meloni con interesse, trovandola molto preparata, grintosa e onesta. Oggi ho ascoltato con attenzione il suo intervento a Fiuggi 2014 e l’ho trovata finalmente credibile in quanto leader.
Potrebbe essere Giorgia Meloni il Renzi del centrodestra? Come Matteo ha le idee chiare, parte da una minoranza ma piace alla base, è giovane e pulita, ha voglia di lottare contro i massimi sistemi. Certo non basteranno i pochi voti di Fratelli d’Italia per prendere in mano la leadership del derelitto centrodestra, ma è stato piantato il primo seme. I germogli potrebbero essere interessanti.
Ho un unico appunto da uomo di comunicazione. Il suo spiccato accento romanesco andrebbe smussato, soprattutto se si vuole conquistare il voto delle regioni più produttive del Nord, che oggi mal sopportano tutto ciò che ricorda “il magna-magna de Roma”.
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