Il Presidente del Coni, alla Scala di Milano, ha parlato anche del caso-Idem e di Expo 2015
Giovanni Malagò a tutto campo. Il Presidente del Coni è intervenuto alla Scala di Milano per fare il punto sulla spedizione italiana dopo Sochi 2014, i primi Giochi Olimpici alla più alta carica dello sport azzurro per Malagò, ma non solo. L’agenda era infatti ricca di temi: dal caso Josefa Idem (indagata per truffa) al ruolo dello sport nel governo Renzi; dall’Expo 2015 di Milano alla possibile candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024.
Sochi 2014. “Questi atleti andrebbero celebrati ancora per almeno un altro mese perché sappiamo bene che una volta chiuse le Olimpiadi si spengono le luci su certe discipline. Nella nostra spedizione ci sono state luci e ombre, criticità e momenti esaltanti. Ho voluto stare vicino agli atleti, soffrire con loro. Peccato per il record di quarti posti, ma sono felice perché ci sono molte facce giovani, per cui sono molto ottimista. Alla vigilia avrei firmato per otto medaglie, certo ci sono rimasto male per non avere portato a casa nessun oro. Meglio partire bassi per migliorare nelle prossime Olimpiadi”.
Il caso-Idem. “Il mio rapporto con Josefa lo conoscono tutti. Sono pronto a scommettere sulla sua genuinità morale. Sarà in grado di chiarire tutto al più presto. Non ho dubbi che Josefa riuscirà a dimostrare la sua estraneità”.
Milano 2015 e Roma 2024. “Se l’Expo non dovesse fare bene, il nostro Paese, per una questione di credibilità, non potrebbe candidarsi all’Olimpiade. Faccio il tifo perché finito Expo si faccia un gioco di squadra per lasciare in quell’area un’eredità di sport per Milano e per tutta la Lombardia. Sarebbe la legacy migliore che l’Esposizione Universale potrebbe lasciare ai nostri giovani”.