Secessionisti in Veneto. In 24 sono arrestati dopo un blitz

Le accuse sono di aver progettato iniziative ”anche violente” per l’indipendenza del Veneto

Sono stati 24 gli arresti a seguito di un blitz dei carabinieri del Ros, e tra le accuse spuntano quelle di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, detenzione e persino fabbricazione di armi da guerra. Tra gli indagati, spuntano nomi conosciuti: per esempio tra questi si troverebbe anche Franco Rocchetta, ex parlamentare fondatore della Liga Veneta, tra i promotori del referendum per la secessione del Veneto. Sarebbero stati fatti anche i nomi di Luigi Faccia e Flavio Contin, che, nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1997, assaltarono il campanile di San Marco a Venezia; vi sarebbe poi un leader dei Forconi tra gli accusati.
Spicca, tra i reati contestati ai 24 secessionisti fermati, il tentativo di costruzione di un “carro armato da utilizzare per un’azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco”: il mezzo, messo sotto sequestro, sarebbe stato creato a partire da un trattore agricolo, dotato di un cannoncino da 12 millimetri. La sua costruzione, tuttavia, era stata interrotta per problemi di calibrazione e recupero dei pezzi necessari.

Gli uomini arrestati, secondo le indagini dei Ros, avrebbero fatto parte di un “gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l’indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano”. Secondo il procuratore di Brescia, Tommaso Buonanno, il gruppo avrebbe avuto intenzione di ricorrere a metodi violenti e all’insurrezione popolare.

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