Manila. Arrestato l’ambasciatore italiano in Turkmenistan

L’accusa è quella di aver violato la legge sulla tutela dei minori

Resta ancora da fare chiarezza sulle circostanze dell’arresto di un diplomatico italiano a Manila, pochi giorni fa: quello che è ormai chiaro è che si tratta di Daniele Bosio, un 46enne originario di Taranto, ambasciatore in Turkmenistan dallo scorso dicembre, che si trovava sul posto per una vacanza. Fermato in un posto di polizia a sud di Manila, a 36 ore dal suo fermo è stato sentito dal giudice, ed è stato confermato l’arresto: l’accusa sarebbe di aver violato una legge delle Filippine del 1972 sulla tutela dei bambini, legge che Bosio sosterrebbe di non aver in alcun modo violato. La Farnesina si è attivata per chiarificare le circostanze dell’arresto.
Le versioni sull’accaduto sono discordanti: la polizia sostiene che l’uomo sarebbe stato trovato in un appartamento insieme a tre bambini. Secondo invece la Ong filippina Bahay Tuluyan, che collabora con la Onlus internazionale Ecpat (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking), il ritrovamento sarebbe avvenuto invece in una stanza del resort in cui alloggiava. Altre fonti affermano che sia stato fermato mentre si trovava invece in un parco giochi. Ad ogni modo i tre bambini sono stati portati alla sopracitata Ong.

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