Come costruirsi un Ferragosto dissacrante con o senza la valigia in mano

Playlist classica: ”Estate” di Bruno Martino

A ciascuno vorremmo augurare l’estate che si merita con una dose di quel sano ottimismo alla “Shantaram” che “è parente stretto dell’amore, ed è esattamente identico all’amore in tre modi: è sfacciato, non ha senso dell’umorismo e si fa vivo quando meno te lo aspetti”.
Non c’è bisogno di dare fondo al conto in banca o di prenotare viaggi al termine della notte, la calda stagione ama l’improvvisazione, il lampo di genio e il colpo di coda. Affranchiamoci dalla quotidianità, rifuggiamo dalle abitudini, buone o cattive che siano. Al diavolo il primo caffè del mattino col giornale fresco di stampa, gli aggiornamenti dalla rete, i cinguettii su Twitter, l’oretta di sport, l’aperitivo con gli amici e la classica mela al giorno che toglie il medico di torno. L’estate “che ha dato il suo profumo ad ogni fiore” non deve essere la stessa dell’anno scorso, quandanche indimenticabile.
Il trucco è tutto qui: rivoluzione. Il nostro cervello si ossigena solo a suon di cambiamenti, il che non significa necessariamente aspirare alla luna, basta semplicemente cercare strade alternative, percorrere le stesse al contrario o, in certi casi, non imboccarle affatto. Non incaponitevi su di un viaggio impossibile, non replicate la compagnia degli anni passati, non fotocopiate ferragosti già vissuti. Non necessariamente le cose belle vanno ripetute, moltiplicate o ingrandite. Se siete stati bene in un monolocale a Perino, non per forza dovrete aspirare ad una villa a Ottone e se avete apprezzato una settimana azzurra, non basterà raddoppiarla per renderla migliore. Repetita iuvant? In realtà spesso e volentieri annoiano.
Non cancellate i baci perduti e gli amori passati, ma mettete sotto chiave ogni ricordo e fate provvista di nuovi episodi da includere nei vostri cavalli di battaglia da liberare a briglia sciolta in inverno nei salotti buoni. La flânerie è autunnale, mentre l’entusiasmo è estivo, checché ne dicano “i Bruni Martino” della situazione.
Se poi, per colpa di “splendidi tramonti dipinti”, i rimpianti prendessero il sopravvento e i ricordi v’immalinconissero, vi perdoneremo l’inciampo nel cliché solo se ci risparmierete… le foto delle vacanze! Una buona volta non postatele su Facebook, ma conservatele con la più irriverente riservatezza.
A ciascuno l’estate che può, se non riesce a permettersi quella che vorrebbe, certi che “tonerà un altro inverno/ cadranno mille petali di rose/ la neve coprirà tutte le cose/ e forse un po’ di pace tornerà”…

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