Omicidio Manesco. Convalidato il fermo per i due piacentini

Si indaga anche su alcuni casi analoghi non risolti avvenuti nei dintorni della città

Piacenza. Continuano le indagini sull’efferato omicidio commesso il 7 agosto, presumibilmente nell’appartamento della vittima, Adriano Manesco, ex professore 77enne. Dopo un interrogatorio di fronte al giudice per le indagini preliminari Elena Stoppini, avvenuto al carcere delle Novate, sarebbe stato confermato nel pomeriggio di martedì 12 agosto il fermo per i due piacentini fermati la sera dell’omicidio a Piacenza, accusati al momento di omicidio aggravato, rapina e occultamento di cadavere, nonostante uno degli avvocati difensori avesse sollevato un’eccezione procedurale nell’esecuzione del fermo. Per il momento sembra che i sospetti abbiano scelto la via del silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande poste dal gip.
Si indaga inoltre su alcuni casi analoghi, avvenuti nel 2007 e nel 2011, uno nel lodigiano (a Orio Litta) ed uno nel pavese (a Inverno Monteleone), nei quali erano stati ritrovati i corpi di alcuni uomini non ancora identificati. Come nel caso del corpo del professore, ritrovato in un cassonetto a Lodi, erano stati rimossi mani e testa per impedirne l’identificazione.

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