Secondo le autorità sanitarie la causa sarebbe una violazione del protocollo di sicurezza
Primo contagio negli Stati Uniti, dopo la morte, la settimana scorsa, del cosiddetto “paziente zero” Thomas Eric Duncan, il primo caso di infezione dal virus Ebola scoperto e trattato in America. Si sarebbe trattato di un’infermiera dell’Health Presbyterian Hospital, che aveva avuto contatti prolungati con il paziente durante il periodo delle cure, ed avrebbe dovuto indossare l’abbigliamento protettivo richiesto dal caso; tuttavia, sarebbe rimasta contagiata in seguito a quello che le autorità giudiziarie hanno supposto sia stata una violazione del protocollo di sicurezza, che l’ha esposta al virus. La donna è al momento in isolamento, e verserebbe in condizioni stabili.
Secondo Tom Friedren, il direttore dei Centri per controllo e prevenzione delle malattie, “i protocolli (per il trattamento dell’Ebola) funzionano.” Non vi sarebbero da ricercare quindi cause del contagio a parte l’errore umano: ricorda, infatti, che “sappiamo che anche un singolo errore o mancanza può portare ad un’infezione”.