Non sarebbe partito dal mercato ittico di Wuhan il primo caso di infezione da coronavirus 2019-nCoV: è quanto sarebbe stato diffuso sulla rivista The Lancet, nell’ambito di una ricostruzione delle prime fasi dell’epidemia che ha investito la Cina. Il primissimo paziente identificato avrebbe mostrato sintomi in data 1 dicembre 2019: nessuno dei suoi familiari avrebbe manifestato febbre o sintomi respiratori, e non sembrerebbero esserci legami epidemiologici fra questo e gli altri casi, almeno per il momento.
Solo 27 (circa il 66%) dei 41 casi esaminati da un gruppo di ricerca cinese, guidato da Chaolin Huang dell’ospedale Jin Yin-tan di Wuhan, sarebbe stato al mercato di Wuhan, in date a partire dal 10 dicembre 2019.
I coronavirus, in condizioni normali, sono virus che sopravvivono all’interno di animali selvatici, e per potersi adattare ad organismi molto diversi (come quello umano) devono trasformarsi, cosa in alcuni casi facilitata dall’incontro con altri coronavirus già adattati ad altri organismi. Sarebbe questo il caso del virus della Sars (2002), quello dell’influenza del 2009, e quello della Mers (2015).