Strage al tribunale di Milano. Tre i morti. Arrestato il killer

L’attentatore era accusato di bancarotta. Il movente: ”Volevo vendicarmi”

Sono state diffuse le prime notizie sulle dichiarazioni fatte dall’immobiliarista 57enne che, nel corso della mattinata del 9 aprile, ha esploso 13 colpi di pistola, uccidendo tre persone fra cui un avvocato ed il giudice Fernando Ciampi. L’uomo, che si trovava in un’aula del tribunale di Milano nel corso di un processo in cui era accusato di bancarotta, avrebbe affermato di volersi “vendicare di chi mi ha rovinato”; sarebbe stato, inoltre, “pronto ad uccidere anche altre persone” secondo le fonti. Resta da capire come il killer, fermato poco dopo in un centro commerciale, sia riuscito a superare i metal detector con la pistola addosso; sembra che il 57enne sia entrato grazie ad un falso tesserino, varcando un ingresso laterale destinato all’accesso di magistrati, avvocati e personale amministrativo.
Il premier Matteo Renzi, riguardo alla tragica vicenda, ha affermato: “i sistemi di sicurezza del nostro Paese si poggiano su donne e uomini capaci al limite dell’eroismo, ma il controllo non può permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano.” Ha poi proseguito: “bisogna accertare chi, come e perché ha sbagliato. Qualcosa non ha funzionato”. Secondo il ministro dell’interno Angelino Alfano, il killer sarebbe stato trovato dai carabinieri mentre si stava dirigendo da un altro dei suoi ex soci, forse allo scopo di “chiudere i conti” anche con lui.

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